Androids Dream: il futuro è già qui
- Lo spagnolo Ion de Sosa presenta una strana “creatura” cinematografica che segue una sola regola: assoluta libertà creativa.
Benidorm è una delle regioni più incantevoli ma allo stesso tempo terribili della Spagna orientale, una terra incline agli eccessi. É proprio qui, che una buona parte delle avventure cinematografiche del cineasta spagnolo, interpretate da Alfredo Landa e altri eroi contemporanei della sua generazione pre-censura hanno preso forma. Anche il visionario Bigas Luna ha scelto la città di Benidorm come scenografia, sia per ambizione, sia per rappresentare la catastrofica bolla immobiliare, in Golden Balls. Questa volta una mappa della città mediterranea caratterizzata dalla più alta presenza di grattacieli per chilometro quadrato, apre Androids Dream [+leggi anche:
trailer
scheda film], presentato nella sezione “Resistencias” dell’undicesimo Seville European Film Festival (Festival del cinema europeo di Siviglia), il secondo film di Ion de Sosa, il 33enne originario di San Sebastian, il cui precedente True Love ricevette commenti favorevoli al Punto de Vista festival di Pamplona e al Bafici festival di Buenos Aires, e trionfò alla prima giornata dell’alternativo Festival Márgenes.
Ancora una volta Ion de Sosa si muove spensieratamente attraverso queste terre di confine sfuggenti e inclassificabili: Sueñan los androides (Il cacciatore di androidi) non è classificabile né come genere né come stile e non segue regole narrative. Il regista aiutato nella stesura della sceneggiatura da Jorge Gil Munarriz (direttore di El Método Arrieta) e Chema García Ibarra (uno dei più acclamati produttori di cortometraggi in questo settore per il suo magnifico capolavoro Mystery and Protoparticles), passa dalla commedia al dramma senza dimenticare il thriller, e propone sotto forma di fantascienza tradizionale il film di 60 minuti …Il fatto che ci troviamo davanti ad un remake confessato di Blade Runner , il titolo non inganna, prodotto a Benidorm, evidenzia che il film è un’avventura in grande stile, una forma di intrattenimento, un esperimento sorprendente ma allo stesso tempo accattivante per tutti coloro che lo guarderanno con la mente libera.
Ovviamente la centesima parte del budget gestita da Ridley Scott non è stata ricevuta, Harrison Ford non ha fatto la sua comparsa e i replicanti non sfoggiano i magnifici corpi di Rutger Hauer, Daryl Hannah o Joanna Cassidy. Perché, signore e signori, ci troviamo nell’epicentro kitsch dell’universo, in un futuro che ci ha già raggiunto a causa della regressione. Mentre Luis López Carrasco (co-produttore di Sueñan...) catturò il nostro passato in The Future (fotografia di Ion de Sosa), questo film invece ci mostra l’anno 2052 dove la peseta fa il suo ritorno e i film in 16 mm rappresentano la realtà odierna, tesa, oscena e spaventosa con città popolate da persone anziane e con i giovani costretti ad andarsene.
Le riprese iniziarono a ottobre, per tre anni consecutivi, incluse improvvisazioni e flashbacks per illustrare le memorie di ogni singolo Android, il quale veniva poi assassinato dal “cacciatore replicante ” protagonista. Con questo tipo di film Ion de Sosa si sta facendo conoscere tramite la produzione di remake a basso costo: ha infatti confessato il desiderio di creare un Batman povero di origine basca , ma con la stessa sete di vendetta di quello creato da Tim Burton. Questa immagine ha sedotto l’artista multidisciplinare così, come un’altra immagine, gli fece sognare delle pecore… anche se non esattamente elettriche.
(Tradotto dallo spagnolo)
Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.