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BERLINALE 2015 Forum

Flotel Europa: di nuovo sulla stessa barca

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- BERLINO 2015: Un potente documentario in found footage del regista esordiente Vladimir Tomic è stato proiettato nella sezione Forum della Berlinale

Flotel Europa: di nuovo sulla stessa barca

Nel 1992, quando scoppiò la guerra in Bosnia, Vladimir Tomić aveva 12 anni e viveva con la famiglia a Sarajevo. Per il padre era impossibile partire, ma Vladimir, sua madre e suo fratello maggiore riuscirono a raggiungere Copenhagen. Una volta lì, furono trasferiti in una nave-hotel, insieme ad altri mille profughi.

Oggi Tomić porta il film documentario che prende il nome della nave - Flotel Europa [+leggi anche:
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scheda film
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 - alla sezione Forum della Berlinale. L’opera prima del regista consiste di found footage, cioè i messaggi in VHS che i rifugiati inviavano alle loro famiglie rimaste in Bosnia.

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Ma Tomić ha realizzato una storia matura e molto personale con un testo letto dalla sua stessa voce fuori campo, in contrapposizione con diverse cassette provenienti da varie fonti. Decine di ore di materiale sono state efficacemente concentrate in 70 minuti di narrazione, a cura di Srdjan Keča, noto per l'eccellente documentario girato da regista, A Letter to Dad, che affronta il tema della guerra in Jugoslavia dal punto di vista di un giovane uomo.

Dall’arrivo a Copenaghen, in cui il ragazzo è affascinato dall'idea di vivere su una nave, agli incontri con personaggi variopinti, tra cui la sua prima fiamma, Melisa, e mentre la politica e la guerra allungano i loro tentacoli fino al Flotel Europa, il documentario risulta coinvolgente ed emozionante e pone ancora molti interrogativi rispetto alla sua forma e contenuto, mettendo quindi in discussione i reali confini del genere.

Storie e filmati di amici più grandi e “fighi” che suonavano e ascoltavano rock and roll, alcuni dei quali morti per overdose, si mescolano e contrastano con quelli sul nazionalismo crescente sulla nave che condividevano. Profughi serbi, musulmani e croati erano di nuovo, dopo aver lasciato la Bosnia, tutti sulla stessa barca.

Al di là delle forti emozioni e dell’efficace messaggio sociale, il film mostra la grande differenza tra come la tecnologia veniva usata e percepita più di vent’anni fa e come è cambiata oggi. Il VHS è un simbolo di nostalgia, proprio come il Super 8 vent’anni fa, ma vedere come Vladimir, suo fratello e sua madre si comportano di fronte alla camera, reggendo il microfono come reporter TV in una delle scene più toccanti del film - tenendo soprattutto presente ciò che dicono e le circostanze in cui si trovano - induce a interrogarsi sull’odierna ossessione dei selfie.

Flotel Europa è stato co-prodotto dalla danese Selma Jusufbegović e dalla serba Uzrok.

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(Tradotto dall'inglese)

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