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MALAGA 2015

Anche FAPAE contro il mercato unico audiovisivo europeo

di 

- Ramón Colom ha annunciato l’atto di protesta congiunto che sarà lanciato durante il Festival di Cannes contro la nuova normativa comunitaria di distribuzione

Anche FAPAE contro il mercato unico audiovisivo europeo
La conferenza stampa di FAPAE, a Málaga

“La creazione di un mercato unico della distribuzione audiovisiva farà in modo che le vendite di un film per tutto il territorio europeo saranno più basse rispetto a quelle per i singoli paesi. Questa misura della Commissione Europea colpisce produttori e distributori, per questo al Marché du Film del Festival di Cannes, la Federazione Internazionale dei Produttori chiederà il suo ritiro”, ha dichiarato ieri Ramón Colom, presidente di FAPAE (Confederazione dei Produttori Audiovisivi Spagnoli) al Festival di Malaga. “Questa norma”, ha continuato Colom, “porta benefici solo ai grandi fondi di investimento europei (soprattutto del Lussemburgo), ma va a scapito di altre nazioni che hanno bisogno dei mercati internazionali affinché il loro cinema sopravviva”. Quella di FAPAE va ad aggiungersi così ad altre proteste continentali, come quella nata in Germania (leggi la news).

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Non tutte le dichiarazioni di Colom, però, vanno nella stessa direzione: ha assicurato che il pubblico spagnolo ha cambiato la percezione nei riguardi del suo cinema e ora frequenta di più le sale, con la voglia di vivere sensazioni diverse. Le produzioni sono tuttavia calate del 20% rispetto allo stesso periodo dell’anno passato e il budget medio dei film spagnoli continua a scendere, da 3 milioni € nel 2009 all’1,2 attuale. 

Colom ha inoltre sottolineato i buoni rapporti di FAPAE con il ministro della Cultura e con l’ICAA, “anche se le cose a palazzo procedono lentamente” in riferimento all’atteso progetto della nuova legge del cinema e la possibile riduzione dell’IVA per la cultura (dal 21% attuale al 10%) in vista delle prossime elezioni. Inoltre, ha fatto un appello affinché le sei future nuove concessioni di canali del DT in Spagna siano assegnate “in proporzione alla percentuale di produzione di cinema di ciascun canale, sebbene attualmente i privati producano solo 5 o 6 titoli all’anno, il che spinge TVE ad appoggiarne 20 o 30 e fa in modo che il budget disponibile sia da dividere in troppi”.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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