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BRUSSELS FILM FESTIVAL 2015

Simshar: il sogno europeo non appartiene solo agli europei

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- Il primo titolo maltese ammesso come rappresentante ufficiale agli 87mi Academy Awards esamina da diversi punti di vista la tragedia che si consuma alle frontiere dell'Europa

Simshar: il sogno europeo non appartiene solo agli europei

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si apre con il rumore di un elicottero di pattuglia in volo sul Mediterraneo, che si fonde lentamente col suono del motore ruggente di un motoscafo, il Simshar. Questa connessione è una fra quelle semplici in termini di audio del film, ma c'è molta più complessità nelle storie intrecciate dei pescatori e della guardia costiera di Malta, e degli immigrati africani che cercano di attraversare le acque e raggiungere i promettenti confini d'Europa. Simshar, il primo lungometraggio della regista maltese Rebecca Cremona, proiettato di recente al Brussels Film Festival come proiezione speciale, raffigura i destini interconnessi dei suoi protagonisti e una traversata del Mar Mediterraneo a cui solo alcuni sopravvivono.

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Le scene iniziali del film sono basate sul dramma reale di un peschereccio maltese che prende il largo, e un solo membro dell'equipaggio torna a riva. L'equipaggio è composto da Theo (Adrian Farrugia), che va per la prima volta a pesca con il padre, Simon (Lotfi Abdelli), suo nonno e Moussa (Sékouba Doucouré). La legislazione UE vigente li costringe a pescare più lontano nei pressi delle acque territoriali libiche, dove si cacciano nei guai. La loro lotta per la sopravvivenza inizia quando le loro speranze di essere salvati cominciano a sbiadire.

Nel frattempo, in parallelo a queste vite e destini intrecciati, una seconda trama segue il corso degli eventi che si svolgono su una nave turca con numerosi migranti a bordo, che sono stati salvati nel Mar Mediterraneo. Né Malta né la più vicina isola italiana di Lampedusa accolgono la nave nei loro porti, e le tensioni politiche bloccano qualunque soluzione. I personaggi coinvolti in questa situazione sono il soldato maltese John (Chrysander Agius) e un medico della Croce Rossa, Alex (Mark Mifsud), che interpretano due personaggi indecisi tra obbedire agli ordini e agire secondo buonsenso - due estremi che non corrispondono. Ognuno di essi è di fronte alla sfida di dover decidere a chi essere più fedele - all'umanità o alla legge.

Il giro di boa in questa trama sta nel suo rimando diretto con gli immigrati africani che cercano di attraversare il Mediterraneo, che riesce a sottolineare le aree problematiche all'interno del dibattito e ad esporre i problemi della legislazione dell'UE. È la storia del capitano della nave turca che rischia tutto perché decide di salvare le persone in pericolo in mare, le cui conseguenze lasciano in vita solo un membro dell'equipaggio della Simshar. Sebbene il film sembri incapace di astenersi dal descrivere scene drammatiche con musiche epiche inutili - le immagini farebbero già tutto da sé - la maestria che sta dietro l'intersecare le storie e le vite dei personaggi è notevole. Dopo tutto, il film si propone di informare a livello mainstream.

Il titolo è stato prodotto da Kukumajsa Productions con il sostegno del Malta Film Fund e ha recentemente ricevuto una Menzione d'Onore al festival di Lisbona Olhares do Mediterrâneo – Cinema no Feminino.

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(Tradotto dall'inglese)

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