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LOCARNO 2015 Panorama Suisse

Vecchi Pazzi, una commedia irriverente sulla sopravvivenza

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- LOCARNO 2015: Il film della regista svizzera Sabine Boss apre le danze della sezione Panorama Suisse dell'ultima edizione del Festival del Film Locarno in una sala gremita e piena di aspettative

Vecchi Pazzi, una commedia irriverente sulla sopravvivenza
Andrea Jonasson (centro) in Vecchi Pazzi

La sezione Panorama Suisse del Festival del Film Locarno propone anche quest'anno una selezione accurata di film svizzeri in prima visione nazionale e internazionale che dimostra quanto la filmografia elvetica sia ricca e per certi versi inaspettata. Vecchi Pazzi [+leggi anche:
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della regista argoviese Sabine Boss rompe il ghiaccio facendo ridere la sala gremita del Fevi con una commedia agrodolce dal sapore malinconico. 

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La malinconia che impregna l'ultima fatica della regista svizzera non è però pesante o opprimente, al contrario è abitata da una rigenerante follia. Dopo Der Goali bin ig Sabine Boss dimostra nuovamente il suo talento nel creare delle commedie leggere ma non inconsistenti, una miscela perfetta tra una spensieratezza rivendicata e una sottile punta di ironia (in salsa elvetica).

Vecchi Pazzi tratta il tema delicato della vecchiaia in modo diretto e ironico senza cadere però nella trappola del sentimentalismo. Vivi Ferrari (brava e coinvolgente Andrea Jonasson) è una diva nel vero senso della parola, passionale ma anche incredibilmente capricciosa e piena di sé. Malgrado l'età niente e nessuno può tenerla lontana dal palcoscenico, vero e proprio ricostituente per il corpo ma soprattutto per l'anima.  

Purtroppo, malgrado la passione sfrenata per il mondo dello spettacolo, la salute di Vivi peggiora giorno dopo giorno e sua figlia Alexa è costretta a ricoverarla in una lussuosa casa di riposo nel locarnese. Il colpo è davvero troppo duro per la nostra regina del cabaret, che deve ormai affrontare il doloroso declino della sua carriera ma anche della sua vita d'artista. L'incontro inaspettato con il bel tenebroso Aldo (Luigi Diberti), anche lui pensionato della casa per anziani ticinese, cambierà però le carte in tavola spingendo Vivi ad intraprendere una nuova inaspettata avventura musicale accompagnata dal coro di anziani della clinica. 

Sabine Boss conquista il pubblico locarnese con una commedia dalle battute brillanti, pungenti ma sempre impregnate di un'atmosfera retró dal sapore nostalgico. Il tema delicato della terza età e delle difficoltà nell'affrontare una vita che sembra ormai non appartenere che al passato è trattato dalla regista argovise con umorismo ma anche con estrema lucidità, mostrando quanto sia importante mantenere viva la fiamma che brucia in ognuno di noi. L'ultimo film di Sabine Boss è anche un omaggio ai maestosi paesaggi ticinesi che sembrano riflettere le inquietudini ma anche le nuove conquiste della nostra drama queen nostrana. Un film che dimostra che la cinematografia elvetica sa produrre anche delle commedie brillanti, sempre intrise di uno humor svizzero pungente ed estremamente salutare.

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