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LOCARNO 2015 Concorso

Wonderland, un viaggio apocalittico oltre il politicamente corretto

di 

- LOCARNO 2015: Il film collettivo di dieci giovani registi svizzeri, presentato in competizione a Locarno, è un pugno nello stomaco diretto e rigenerante

Wonderland, un viaggio apocalittico oltre il politicamente corretto
Nicolas Bachmann e Morgane Ferru in Wonderland

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, unico film svizzero presentato in prima mondiale in Competizione al Festival del Film Locarno, è il frutto di uno sforzo collettivo. Dieci giovani registi svizzeri: Lisa Blatter, Gregor Frei, Jan Gassmann, Benny Jaberg, Carmen Jaquier, Michael Krummenacher, Jonas Meier, Tobias Nölle, Lionel Rupp e Mike Scheiwiller hanno unito le loro menti creative per dar vita ad un progetto innovativo rinfrescante e incisivo.

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La loro è una volontà di unire le loro forze creando una sorta di collettività effimera che permetta di riflettere senza tabù sulla società (quella svizzera) che li circonda. Cosa si nasconde dietro la perfezione e l'apparente armonia di una nazione stabile e rigogliosa come la Svizzera? Il loro film è forse il frutto (avvelenato) di un sentimento generalizzato di soffocamento e di una sana volontà di mettere in avanti il “non politicamente corretto”. Il progetto nasce dall'incontro, alla HFF di Monaco, di Jan Gassmann e Michael Krummenacher, entrambi desiderosi di proporre uno sguardo senza censure sul loro paese d'origine, la loro loro personale visione della Svizzera.

Svizzera, in autunno, la stagione fredda sta arrivando. Un'immensa nube inquietante appare improvvisamente all'orizzonte. Gli esperti di meteorologia non sanno spiegare lo strano ed inquietante fenomeno ma una cosa è certa: sta crescendo e non aspetta l'ora di manifestarsi in tutta la sua bellezza devastatrice. La popolazione non può che aspettare inerme lo sviluppo della tempesta. La gente reagisce in vari modi alla situazione: la ignora in una ricerca edonistica estrema, si barrica in casa (dopo aver svaligiato selvaggiamente i grandi magazzini) o ancora cerca di fuggire all'estero, quell'estero che prima faceva tanta paura ma che ora sembra la Terra promessa. Questa logorante attesa mette in avanti la vera natura delle persone, la loro rabbia repressa, le loro aspettative mal celate o ancora le loro vere paure.

Wonderland è un film apocalittico tra i bucolici paesaggi elvetici, una sorta di bomba ad orologeria che esplode in faccia al conformismo ben pensante. Malgrado la violenza (diretta o latente) che impregna tutto il film le immagini, languide e minacciose, della natura ma anche dei paesaggi urbani, esprimono lo stato d'animo tormentato e inquieto dei suoi abitanti. La Svizzera di Wonderland può essere paragonata a una sorta di barca di Noé dove non c'è ormai più spazio per nessuno. Ma cosa fare quando la barca stessa si trova in difficoltà e rischia di affondare? Chi l'aiuterà ad approdare a buon porto? Il film dei nostri giovani registi “made in Switzerland” propone un melting pot sociale dove, improvvisamente, tutti si trovano a dover affrontare la stessa inevitabile catastrofe. I soldi, il ceto sociale o le differenze culturali non contano più, l'unica cosa che conta è sopravvivere, costi quel che costi. Wonderland mette in scena una visione d'orrore, a tratti deliziosamente oscena, di un paese che ha ormai perso completamente la propria identità, dove la “parata” di perfezione e equilibrio viene improvvisamente smantellata. Una boccata di aria fresca in un mondo troppo spesso soffocante.

Wonderland è venduto all'internazionale da WIDE.

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(Tradotto dal francese)

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