email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

SALONICCO 2015

Blind Sun: ustioni in Grecia

di 

- L'opera prima di Joyce Nashawati si destreggia abilmente tra trovate di genere e un intenso dramma personale sulle dinamiche sociali

Blind Sun: ustioni in Grecia
Ziad Bakri in Blind Sun

Con quello che inizia come un thriller modesto ma abbastanza emozionante, ma che presto trascina in uno scenario post-apocalittico, Joyce Nashawati è riuscita a presentare un intenso dramma sulle dinamiche sociali moderne, realizzando un'impressionante opera prima. Il film in questione è Blind Sun, presentato nella sezione Greek Panorama del Festival Internazionale del Cinema di Salonicco di quest'anno.

Uno straniero sulla quarantina, che passa da un lavoro curioso ad un altro, finisce nella villa di una famiglia di espatriati, al fine di occuparsene mentre la famiglia parte per la Francia. Tuttavia, un incontro recente con un poliziotto irascibile alla ricerca di immigrati potrebbe mettergli i bastoni tra le ruote mentre cerca di far fronte a un'ondata di caldo estremo, proprio quando la scarsità d'acqua inizia ad affliggere l'isola ed un ente privato si fa carico delle risorse del Paese. 

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Cambiando registro senza battere ciglio, la narrazione della Nashawati raffigura elegantemente il disordine mentale del suo protagonista causato dal caldo insopportabile e intensificato dalla pressione accumulata a causa della crescente minaccia di un imminente assedio della polizia, che crea per tutto il tempo un clima di costante tensione sociale per lo sfruttamento del settore privato che va a braccetto con un governo corrotto, che tende a mettere gli oppressi l'uno contro l'altro.

Sapientemente curato dal direttore della fotografia veterano (e consueto collaboratore di Theo Angelopoulos) Yorgos Arvanitis, il film avvolge lo spettatore nella sua atmosfera soffocante, mentre le sue immagini fredde sfumano il confine tra realtà e paranoia. Il contributo solenne di Ziad Bakri alla pellicola mantiene alta la posta in gioco emotiva, e la mano ferma della Nashawati guida lo spettatore attraverso le continue trasformazioni del suo film, anche se la narrazione comincia a mostrare la corda verso il finale. 

Selezionato dalle francesi GLP Production e TBC Production dopo che la produttrice locale di Blonde SA Fenia Kossovitsa aveva presentato il progetto al Crossroads Forum di Salonicco nel 2011, il film è stato proiettato nella sezione Work in Progress sempre a Salonicco l'anno scorso, prima del suo debutto all'evento di quest'anno.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dall'inglese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy