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BLACK NIGHTS 2015 Concorso Opere prime

Ghost Mountaineer: persi nelle montagne dei generi

di 

- Il primo lungometraggio del regista estone Urmas Eero Liiv è un piacevole e disinvolto tentativo di cinema d’avventura, che gioca con ogni genere che possa essere fuso con altri

Ghost Mountaineer: persi nelle montagne dei generi

Un gruppo di studenti estoni decide di andare in Siberia per fare un’escursione sulle montagne nei pressi di Irkutsk al confine con la Mongolia, nel periodo sovietico. Dalla ferrovia Transiberiana all’ambiente innevato, freddo e inospitale del cuore dell’Asia, il gruppo di amici sembra lasciare che sia la sorte a guidarli. Non sembra facile prendere le giuste decisioni e le cose non sembrano andare come previsto. Olle (Reimoo Sagor), Eero (Priit Pius), Inge (Hanna Martinson), Anne (Liis Lass), Margus (Veiko Porkanen) e Ints (Rait Õunapuu) sono un gruppo variegato e ognuno ha i propri interessi: la geologia (il viaggio è una ricerca della nefrite, uno dei vari tipi di minerali conosciuto come giada), l’escursionismo o, semplicemente, il divertimento. Nonostante ciò, tutto viene messo in secondo piano quando la tragedia comincia e quando fa la sua comparsa il “montanaro fantasma”. Il primo lungometraggio del regista estone Urmas Eero Liiv, Ghost Mountaineer [+leggi anche:
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, inizia realmente quando l’avventura si rivela più oscura delle attese. Liiv mostra una serie di eventi e le differenti percezioni che i personaggi hanno di essi trasmettendo adrenalina. Un film accolto calorosamente al Festival Black Nights di Tallin, dove è proiettato nella sezione Tridens opere prime.

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La tragedia non risiede solo nel fatto che il leader del gruppo, Olle, si perde per le montagne. La sua scomparsa fa porre alcune domande e nascere alcuni sospetti all’interno del gruppo di amici: è davvero morto? È ancora nei paraggi? Che cosa è successo davvero? Il dubbio si insinua sempre di più quando i restanti membri del gruppo arrivano nei pressi del villaggio della Buriazia, dove vive una comunità schiacciata tra il dominio sovietico e le credenze ancestrali e sovrannaturali. La storia, presentata come un classico flashback raccontato dai personaggi con la tecnica del voice over, si rivela una piacevole e disinvolta mescolanza di generi: horror, thriller, sovrannaturale e perfino dramma. Il risultato è tutt’altro che mediocre. Mountaineer Ghost presenta la paranoia e gli eventi inspiegabili (o spiegati molto poco) con finezze di montaggio, al fine di sommergere la vista degli spettatori con tagli d’immagine e sonori violenti presentando scene spaventose e di coraggio.

A dispetto di tutto ciò, il primo lungometraggio di Liiv, ricco di energia, ha uno scopo preciso: raccontare qualcosa che gli è veramente accaduto. Il film, prodotto dall’estone Kopli Kinokompanii, testimonia la forza dell’industria del Paese, in grado di produrre un film di genere di livello dopo decenni (leggi la news). Il film è stato girato in Val di Fassa, con il sostegno di Trentino Film Commission.

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(Tradotto dall'inglese da Michael Traman)

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