La 53ª edizione del FICX svela il suo gustoso programma
- La manifestazione asturiana si apre il 20 novembre con la coproduzione ispano-messicana La calle de la amargura di Arturo Ripstein
Dal 20 al 28 novembre, le sale torneranno a riempirsi, come negli anni precedenti, per il gustoso programma della 53ª edizione del Festival Internazionale del Cinema di Gijón. Il titolo cui spetta accogliere i primi applausi è firmato dal grande cineasta messicano Arturo Ripstein: La calle de la amargura [+leggi anche:
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scheda film], coproduzione tra il suo paese e la Spagna, ammirato all’ultimo festival di Venezia (leggi la news).
Tra i nomi che visiteranno la bella Gijón in questi giorni spiccano l’attore José Sacristán e la rappresentante Katrina Bayonas, che riceveranno dei premi: il Nacho Martínez e il Mujer de Cine, rispettivamente; il cineasta Víctor Erice, che terrà il workshop "Che cos’è il cinema?"; e il regista thailandese Apichatpong Weerasethakul, cui è dedicato un ciclo.
Proprio quello che fu il suo produttore spagnolo per Zio Boonmee…, Lluis Miñarro, è tra i membri della giuria – composta anche da Assumpta Serna, Álvaro Brechner, Klaus Eder, Tom Davia, Vanesa Montfort e Giona A. Nazzaro – che dovrà scegliere tra opere di autori come Brillante Mendoza (Taklub), Sacha Polak (Zurich [+leggi anche:
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scheda film]), Laurent Larivière (Je suis un soldat [+leggi anche:
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intervista: Laurent Larivière
scheda film]), Robin Pront (The Ardennes [+leggi anche:
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intervista: Robin Pront
scheda film]) e Nabil Ayouch (Much Loved [+leggi anche:
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scheda film], che ritrae la prostituzione in Marocco, motivo per cui questa coproduzione con la Francia è vietata in quel paese).
La manifestazione, che si chiuderà con il thriller tedesco One Breath [+leggi anche:
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scheda film] di Christian Zübert, porterà la sua programmazione in altre località asturiane come Langreo, Oviedo, Avilés, Cangas de Onís, Colunga, Villaviciosa e Siero. Durante il festival si celebrerà infine il Forum Internazionale di Coproduzione con il Messico e l’Incontro con le donne cineaste, in cui si rifletterà sul ruolo femminile dietro e davanti la macchina da presa, sotto l’epigrafe "Donne e cinema: interpretando il contesto".
(Tradotto dallo spagnolo)
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