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FILM Svizzera

La cinematografia elvetica promette un 2016 ricco di sorprese

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- Il 2016 sarà un anno ricco per la produzione cinematografica svizzera che comincia a svelare i suoi primi titoli, tra documentari e film di finzione

La cinematografia elvetica promette un 2016 ricco di sorprese
Europe, She Loves di Jan Gassmann

Il 2016 sarà un anno ricco per la produzione cinematografica svizzera che comincia a svelare i suoi primi titoli, tra documentari e film di finzione. Per quanto riguarda i documentari, la cui uscita è prevista per la primavera 2016, la scelta è vasta e di qualità. MIRR-The Field [+leggi anche:
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del regista e antropologo iraniano istallato a Zurigo Mehdi Sahebi ci conduce per mano in Cambogia, territorio ferito alla ricerca costante di dignità e gustizia. Mehdi Sahebi aveva già stupito con il suo toccante documentario Zeit des Abschieds (2006), presentato in numerosi festival svizzeri e internazionali e vincitore del prestigioso premio della Semaine de la Critique di Locarno. Un altro tema sensibile, quello della tossicodipendenza, è trattato con intensità e coraggio dal regista grigionese Ivo Zen con il suo King Of The Air-Notes On A Friendship [+leggi anche:
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Il giovane zurighese Jan Gassmann, autore con altri nove registi del film collettivo dai toni apocalittici Heimatland [+leggi anche:
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intervista: Carmen Jaquier e Lionel Ru…
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(vincitore dello Zürcher Filmpreis 2015), ci propone invece di osservare molto da vicino la quotidianità di cinque coppie, tra gioie e difficoltà, sotto il tetto di quella che chiamiamo comunemente “Europa”, in Europe, She Loves [+leggi anche:
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intervista: Jan Gassmann
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. Cahier africain (uscita prevista per gennaio) della regista Heidi Specogna, vincitrice del Premio del cinema svizzero per The Short Life Of José Antonio Gutierrez (2006), tratta con incredibile maestria il tema delicato e sconvolgente delle violenze sessuali perpetrate dai soldati mercenari congolesi nell’ottobre del 2002. Un’altra regista, Jacqueline Zünd, presenterà l’anno prossimo il suo nuovo documentario Almost There [+leggi anche:
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dopo l’acclamato Goodnight Nobody del 2010 (Zürcher Filmpreis e Miglior film Newcomer a Visions du Réel di Nyon). Markus Imhoof, regista del pluripremiato More Than Honey [+leggi anche:
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intervista: Markus Imhoof
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(2012), affronterà invece l’attualità dei migranti con il suo Eldorado [+leggi anche:
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Per quanto riguarda i lungometraggi di finzione Klaudia Reynicke, regista svizzero-peruviana, ha appena terminato il suo lungometraggio Il vicino [+leggi anche:
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, prodotto da Tiziana Soudani (Amka Films) e Carlo Cresto-Dina (Tempestafilm). Il romando Frédéric Mermoud (Bande à part Films) presenterà invece il suo secondo lungometraggio, Moka [+leggi anche:
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, successore dell’acclamato Complices [+leggi anche:
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intervista: Frédéric Mermoud
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. La regista svizzero argentina Milagros Mummenthaler adatterà per il grande schermo Pozo de aire (Air Pocket) di Guadalupe Gaona. Stefan Haupt, regista dell’acclamato The Circle [+leggi anche:
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intervista: Stefan Haupt
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(2014) presenterà invece l’anno prossimo il suo nuovo lungometraggio Finsteres Glück [+leggi anche:
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, tratto dal romanzo omonimo di Lukas Hartmanns Roman. Per finire Tobias Nölle, altro complice del progetto Heimatland, ci regalerà ALOYS, il suo primo lungometraggio.

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