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SOLETTA 2016

Lina mette in scena i fantasmi del passato

di 

- Il film del regista svizzero Michael Schaerer, vincitore del Prix du public alle Giornate di Soletta, fa luce sui fantasmi di un passato poco glorioso

Lina mette in scena i fantasmi del passato
Rabea Egg in una scena di Lina

L’ultimo film di Michael Schaerer, regista del pluripremiato Stationpiraten [+leggi anche:
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, ci riporta indietro nel tempo, in un passato non poi così lontano eppure dimenticato, quello di tante donne che come Lina sono state costrette a piegarsi di fronte ad un’autorità ingiusta e ottusa. A incarnare la protagonista, Rabea Egg, giovane e promettente attrice zurighese, che si è aggiudicata quest’anno il premio per la miglior attrice protagonista proprio per il suo ruolo nel film Lina [+leggi anche:
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. Il Premio per il miglior telefilm svizzero ricompensa, durante le Giornate di Soletta, le attrici e gli attori per la loro interpretazione principale e secondaria in una produzione televisiva elvetica.

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Lina comincia nel presente, quello di una donna sulla sessantina che vive un po’ isolata nella sua fattoria del Giura bernese. Un giorno riceve improvvisamente la visita di due sconosciuti che si rivelano essere suo figlio Daniel, che ha visto solo molto brevemente alla sua nascita più di quarant’anni prima, e sua nipote. Quest’incontro scatena in lei uno tsunami di ricordi che pensava seppelliti per sempre. Suo figlio l’ha partorito in prigione dove è stata costretta ad abbandonarlo per evitargli una presunta vita “ai margini”. Ma cos’ha fatto di tanto grave Lina per trovarsi dietro le sbarre? Ebbene, il crimine atroce del quale è stata resa colpevole è quello di essersi innamorata del ragazzo sbagliato (troppo in vista, troppo ricco) in un momento in cui il fresco vento del Sessantotto cominciava a soffiare anche nella tranquilla Svizzera. Una volta la macchina amministrativa innescata, non è più stato possibile fermarla. Vittima di un internamento amministrativo volto a rieducarla a causa della sua cosiddetta “condotta depravata”, Lina si ritrova completamente abbandonata, disorientata, annientata. Per la prima volta la nostra coraggiosa protagonista  può finalmente “vuotare il sacco”, liberandosi così da un peso che ha rischiato di farla annegare. Tutta la sala, indignata da una storia ispirata a situazioni purtroppo ben reali, non ha esitato a regalare a Lina il Premio del Pubblico alle  Giornate di Soletta.

Michael Schaerer è riuscito a sfuggire a due trappole nelle quali sarebbe benissimo potuto cadere. La prima è quella di sovraccaricare la sua storia di un sentimentalismo che l’avrebbe soffocata e il secondo sta nell’aver saputo mettere in scena il passato senza caricaturarlo, dosando intelligentemente realtà e finzione. Lina ha inoltre potuto contare su un azzeccatissimo trio di attori: Elisabeth Niederer, Fabian Krüger e Rabea Egg che sono riusciti a far rivivere il dramma di Michael Schaererin modo discreto ed emozionante senza però mai cedere al richiamo del melodramma. Questa “neutralità” è il più grande pregio del film. La verità che traspare da Lina, semplice nella sua crudeltà, può finalmente venire alla luce senza essere deformata. Un omaggio coraggioso e commovente fatto a tutte quelle che, come Lina, cono state costrette al silenzio.

Lina è prodotto da C-Films e dalla SRF Schweizer Radio und Fernsehen.

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