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FILM Portogallo / Colombia

Home - The Country of Illusion: quando la vita è una montagna russa

di 

- Josephine Landertinger Forero rivela quasi tutto su sua madre in un film che riflette sulla solitudine e il senso di appartenenza

Home - The Country of Illusion: quando la vita è una montagna russa
(© Global Eyes Production)

Lo scrittore portoghese José Maria de Eça de Queiroz – il cui romanzo Os Maias è stato adattato per il grande schermo due anni fa da João Botelho, come The Maias - Story of a Portuguese Family [+leggi anche:
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– ha detto una volta che un poliglotta non potrebbe mai essere un patriota. Quest'affermazione, per quanto discutibile e soggettiva possa essere, potrebbe essere facilmente utilizzata come titolo alternativo per il nuovo film di Josephine Landertinger Forero Home - The Country of Illusion [+leggi anche:
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Home... è uno di quei progetti a basso budget che emergono dalle storie personali dei suoi personaggi reali; uno di quei film i cui registi sembrano decisi a dare a quegli stessi personaggi – nonché ai loro percorsi di vita e alle loro routine quotidiane – un profilo drammatico e, per estensione, una dimensione cinematografica. Margarida Leitão ha fatto qualcosa di simile l'anno scorso, filmando se stessa e sua nonna nell'emozionante Gypsophila [+leggi anche:
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intervista: Margarida Leitão
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(leggi l'intervista). La Forero fa qualcosa di simile, ma preferisce restare fuori dall'inquadratura, mettendo a fuoco il suo obiettivo esclusivamente sulla madre, Lilia.

Lilia ha lasciato la sua città natale di Bogotà a 23 anni per raggiungere il suo ragazzo a Malta. Dopo di che, ha vissuto in otto paesi. Ora quasi settantenne, è una vedova madre di due figli che vive a Porto e ha combattuto per anni per superare la sua situazione illegale. Alla fine è diventata una "cittadina portoghese-colombiana", ma l'inclusione di questo termine nel suo passaporto non rappresenta chi è ed è certamente troppo riduttiva se consideriamo la vita movimentata che ha avuto.

Da dietro la macchina da presa, la Forero interroga la madre sulle sue scelte: quelle che ha fatto e quelle che la vita ha fatto per lei. Sorgono di tanto in tanto delle tensioni tra le due donne: alcuni argomenti rimangono velati, mentre altri vengono sviscerati ampiamente. Tuttavia, grazie ad una delicatezza gradevole, un film che potrebbe facilmente trasformarsi in una seduta di terapia familiare diventa in realtà un ritratto malinconico della solitudine e un saggio sulla memoria – una scelta interessante, poiché Lilia, che ricorda continuamente il suo passato, si prende ora cura di una signora anziana che sta dimenticando i suoi ricordi, in quanto affetta da Alzheimer.

Le testimonianze di Lilia sono intervallate da sequenze che ritraggono la sua vita attuale a Porto: il suo lavoro, il suo quartiere, le sue gite in spiaggia, la sua partecipazione alla festa cittadina di San Giovanni. Ma qualcosa non sembra quadrare. La propria casa può essere un paese d'illusione, ma l'illusione è qualcosa che la vita sa come distruggere. Malinconia, rimpianti taciuti, stoicismo quotidiano e sopravvivenza si percepiscono tutti chiaramente qui, ma non si avverte un senso di appartenenza.

Home... è una co-produzione tra la Red Desert Films di Porto e la Global Eyes Production di Bogotà. L'anteprima è prevista per i primi di marzo, al 56° Cartagena International Film Festival.

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(Tradotto dall'inglese)

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