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FILM Italia

Un grande inganno per salvare Un paese quasi perfetto

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- Massimo Gaudioso dirige una commedia sull’attaccamento alle radici, un remake del film canadese La grande seduzione ambientato sulle Dolomiti lucane, con Fabio Volo e Silvio Orlando

Un grande inganno per salvare Un paese quasi perfetto
Silvio Orlando in Un paese quasi perfetto

Un medico milanese viene trapiantato in un piccolo paese della Basilicata dove, dopo l’iniziale shock culturale, imparerà ad apprezzare la vita semplice e i valori veri. Sembrerebbe una nuova versione di Benvenuti al Sud [+leggi anche:
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, se non fosse che di genuino gli abitanti del paese in questione hanno ben poco. E’ su un grande inganno, infatti, che ruota Un paese quasi perfetto [+leggi anche:
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di Massimo Gaudioso (che di Benvenuti al Sud è stato sceneggiatore, così come di tutti i film di Matteo Garrone): quello ordito dagli abitanti di Pietramezzana, paese immaginario sulle Dolomiti lucane, per salvare la propria identità. 

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Remake di un titolo canadese del 2003 (La grande seduzione), il film di Gaudioso mette in scena un Silvio Orlando arringapopoli che, stufo di campare di cassa integrazione, è disposto a tutto pur di far aprire una fabbrica in paese e non dover cercare lavoro in città. Ma senza un medico, non può esserci nessuna fabbrica. Così il suo personaggio, Domenico, coinvolge l’intera comunità per far sì che il dottor Gianluca Terragni (Fabio Volo), chirurgo estetico milanese chiamato in prova per un mese e suo malgrado, rimanga a Pietramezzana a tempo indeterminato. Al dottore piace il cricket? E allora tutti davanti allo schermo a fingersi tifosi di questo misterioso sport. Al dottore piace il sushi? Che qualcuno rimedi riso e pesce fresco, ché qualcosa ci si inventa. Le banconote sparse sulla strada e la bella barista Anna (Miriam Leone) sono ulteriori esche per far cadere in trappola il medico. Ma fino a che punto è lecito mentire senza perdere la dignità?

Un paese quasi perfetto tratta un tema attuale e drammatico come la perdita del lavoro con un tono ironico, quasi favolistico, e “con uno stile volutamente un po’ antico, quasi ingenuo, anche nella recitazione”, dichiara Gaudioso, che indica tra i suoi modelli La banda degli onesti, Pane amore e fantasia e I soliti ignoti. Una commedia che, seppur con qualche punto debole, ha dalla sua il gusto della messinscena, il fascino di un mondo dimenticato e la spontaneità degli interpreti (oltre ai co-protagonisti Carlo Buccirosso e Nando Paone, un bel cast di dilettanti locali). In sala da oggi, 24 marzo, in 380 copie con 01.

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