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FESTIVAL Islanda

Reykjavik prepara il suo quarto Nordic Film Festival

di 

- La capitale islandese lancia la sua vetrina annuale con film provenienti dai Paesi scandinavi il 13 aprile

Reykjavik prepara il suo quarto Nordic Film Festival
The Fencer di Klaus Härö

Il dramma pluripremiato del regista finlandese Klaus Härö The Fencer [+leggi anche:
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intervista: Ivo Felt
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, nominato a un Golden Globe e vincitore di due Jussi - premio cinematografico nazionale finlandese - al Miglior Film e alla Miglior Fotografia (Tuomo Hutri), aprirà in Islanda il quarto Nordic Film Festival alla Nordic House di Reykjavik mercoledì 13 aprile.

Organizzato dalla Nordic House insieme alle quattro ambasciate scandinave nella capitale e al cinema locale Bio Paradis, il programma di 15 proiezioni comprende sia film recenti che documentari provenienti dai Paesi nordici.

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La Finlandia è inoltre rappresentata dal thriller drammatico di Petri Kotwica Absolution [+leggi anche:
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, su una giovane coppia che sfreccia verso l'ospedale poiché la donna, Kiia, sta per avere un parto prematuro. La loro auto colpisce qualcosa, ma nessuno dei due vede nulla. Dopo aver partorito, Kiia fa amicizia con una donna il cui marito è in coma dopo essere stato vittima di un pirata della strada lo stesso giorno.

Flocking [+leggi anche:
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intervista: Beata Gårdeler
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della regista svedese Beata Gårdeler, che ha vinto l'Orso di Cristallo nella sezione Generation 14Plus della Berlinale, è ambientato in una piccola comunità svedese in cui una ragazza quattordicenne afferma di essere stata violentata da un compagno di scuola. Sempre più persone credono che stia mentendo, e iniziano una caccia alle streghe contro la ragazza e la sua famiglia.

The Idealist [+leggi anche:
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della regista danese Christina Rosendahl narra di un giornalista danese che, 18 anni dopo l'incidente del 21 gennaio 1968, scopre la verità dietro il bombardiere B-52 dell'aviazione militare americana che trasportava testate nucleari, che si schiantò sul ghiaccio polare vicino la base militare americana di Thule, controllata dai danesi, in Groenlandia.

Il pacchetto documentari nordici comprende Becoming Zlatan dei registi svedesi Magnus e Fredrik Gertten, che traccia un profilo del calciatore svedese Zlatan Ibrahimovic dai suoi primi giorni a Malmö, dove i suoi compagni di squadra pensavano che fosse troppo egoista e che giocasse solo per se stesso, fino al raggiungimento del successo in Italia.

In Facebookistan, il regista danese Jakob Gottschau guarda da vicino Facebook, che con 1,4 miliardi di utenti è il più grande spazio social-media di tutto il mondo, contenente dati personali su una scala senza precedenti. Il documentario discute il paradosso che si trova al suo interno: mentre promuove l'apertura e la trasparenza, incoraggiando tutti a condividere, rivela molto poco di se stesso.

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(Tradotto dall'inglese)

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