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TRIBECA 2016

Shadow World: cosa si cela dietro il commercio mondiale di armi

di 

- Il documentario di Johan Grimonprez, tratto dal libro di Andrew Feinstein, svela come il commercio internazionale di armi incrementi la corruzione e influenzi l’economia e la politica.

Shadow World: cosa si cela dietro il commercio mondiale di armi
US President Ronald Reagan in archive footage included in Shadow World

Il documentario di Johan Grimonprez, tratto dal libro di Andrew Feinstein, svela come il commercio internazionale di armi incrementi la corruzione e influenzi l’economia e la politica.

La coproduzione statunitense, danese e belga Shadow World [+leggi anche:
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del regista e artista belga Johan Grimonprez (conosciuto per Double Take [+leggi anche:
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e Dial H-I-S-T-O-R-Y) è tratto dal libro del 2011 di Andrew Feinstein, The Shadow World : Inside the Global Arms Trade, un’indagine che svela come il commercio internazionale di armi incrementi la corruzione, influenzi l’economia e la politica e sia la ragione di tanta sofferenza. La prima mondiale del documentario è stata al Festival del cinema di Tribeca di quest’anno.

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Una delle scene iniziali del film mostra il discorso tenuto da Barack Obama quando ha ricevuto il Premio Nobel per la pace. Tenuto conto del fatto che uno dei temi principali del documentario è quello dei leader mondiali visti come venditori di armi, l’ironia è più che chiara. Una panoramica delle guerre passate e in corso e la ricchezza che esse hanno portato ad alcune grandi aziende portano a considerare la guerra come un business che “trasforma il sangue in oro”. Il documentario porta alla luce quegli accordi che vengono fatti “nell’ombra”, come quello tra il Regno Unito e l’Arabia Saudita da 44 miliardi di dollari nella metà degli anni ’80 e quello del Sudafrica del 1999.

Il film critica principalmente l’America, rea di aver privatizzato l’ultimo lavoro rimasto in mano pubblica, la guerra, e di aver artificialmente creato uno stato di “guerra al terrore” permanente, dove la politica viene sostenuta dalla paura dando origine a uno spazio sicuro in cui il business multimiliardario delle armi può prosperare.  Il film è impreziosito da numerose citazioni del giornalista, scrittore e romanziere uruguaiano Eduardo Galeano, che guidano il pubblico e si scagliano contro il potere e i privilegi cercando di far capire cosa sia giusto e quale sia la verità. Il pensiero conclusivo è di quelli davvero provocatori: “Il ventesimo secolo è nato proclamando pace e di giustizia ed è morto nel sangue [...]. Il ventunesimo secolo, iniziato anch’esso all’insegna della pace e della giustizia, seguirà le orme del suo predecessore”.

La lista impressionante di persone di potere coinvolte nel settore della fabbricazione di armi e con poteri militari che hanno deciso di parlare con Grimonprez fanno del documentario una testimonianza inequivocabile di che cosa si cela dietro questo business. Inoltre, sono presenti interviste a reporter e ad attivisti per la pace, il tutto avvalorato da 12 anni di studio del libro di Feinstein.

Il film è stato prodotto da Dillywood (Stati Uniti), Louverture Films (Stati Uniti), Final Cut for Real e Onomatopee Films, e la distribuzione a livello mondiale è curata da Wide House.

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(Tradotto dall'inglese da Michael Traman)

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