Ultimo ciak per Il permesso di Claudio Amendola
- Il secondo film da regista del noto attore romano racconta quattro storie vere di detenuti. Nel cast, Luca Argentero, Giacomo Ferrara, Valentina Bellè e lo stesso Amendola
Sono terminate sabato scorso, dopo sei settimane di lavorazione tra Roma, Pescara e Latina, le riprese di Il permesso [+leggi anche:
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scheda film], secondo film da regista dopo La mossa del pinguino [+leggi anche:
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scheda film] dell’attore Claudio Amendola (ultima sua apprezzata interpretazione in Suburra [+leggi anche:
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intervista: Stefano Sollima
scheda film]), con interpreti Luca Argentero, Giacomo Ferrara, Valentina Bellè e lo stesso Amendola.
Prodotto dalla CBFilm di Claudio Bonivento e Federico Carniel, Il permesso è tratto da un soggetto di Giancarlo De Cataldo (il magistrato/scrittore di Romanzo criminale [+leggi anche:
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intervista: Michele Placido
scheda film]) che firma la sceneggiatura con Roberto Jannone e Claudio Amendola, e racconta quattro storie vere di detenuti, tre uomini e una donna di età ed estrazione sociale differenti, ai quali viene concesso dal giudice di sorveglianza un permesso di uscita dal carcere, della durata di 48 ore.
Quattro storie che si intrecciano fra loro e che hanno come denominatore comune la sincerità dei sentimenti positivi dei loro protagonisti. Luigi (Amendola), cinquantenne, condannato per duplice omicidio è stanco e cerca pace, troverà la forza di agire solo grazie al desiderio di dare a suo figlio una vita diversa. Donato (Argentero), 35 anni, è un condannato innocente e sta scontando la pena per coprire il vero colpevole; la rabbia lo porterà a cercare vendetta contro chi lo ha costretto al carcere e alla lontananza dalla donna che ama. Rossana (Bellè), 25 anni, figlia di una diplomatica, arrestata per traffico internazionale di stupefacenti, non si è mai adattata a una vita già disegnata, e la sua ribellione l’ha portata all’opposto di quello che la sua famiglia voleva per lei. Infine Angelo (Ferrara), 25 anni, è un ragazzo di borgata condannato per rapina, in carcere studia e tenta di costruirsi una nuova vita spinto dalla voglia di riconquistare la sua ex-fidanzata.
Il direttore della fotografia è Maurizio Calvesi (nominato quest’anno ai Nastri d’Argento per Non essere cattivo [+leggi anche:
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scheda film] e Le confessioni [+leggi anche:
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intervista: Roberto Andò
scheda film]), lo scenografo è Paki Meduri (nominato allo stesso premio per Alaska [+leggi anche:
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scheda film] e Suburra), il montaggio è di Roberto Siciliano.
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