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BIOGRAFILM 2016

Ciao amore, vado a combattere: ritrovare se stessi sul ring

di 

- L’intenso documentario di Simone Manetti racconta le molte vite di Chantal Ughi, modella, attrice e campionessa di thai boxe. Miglior film italiano al Biografilm Festival di Bologna

Ciao amore, vado a combattere: ritrovare se stessi sul ring

Volto di una bellezza sofisticata, fisico imponente e sgraziato, sguardo dolente dietro i ricci scuri. Chantal Ughi ci compare sullo schermo mostrandoci un occhio nero, ma è stranamente felice, perché quell’occhio nero se l’è fatto sul ring, lottando: la sua passione, la sua vita, la sua necessità. A raccontarci la storia di questa ex modella e attrice diventata campionessa di thai boxe è Ciao amore, vado a combattere [+leggi anche:
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, primo lungometraggio documentario del livornese Simone Manetti (in passato montatore, fra gli altri, di La prima cosa bella [+leggi anche:
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di Paolo Virzì e Mozzarella Stories [+leggi anche:
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di Edoardo De Angelis), vincitore della competizione italiana al recente Biografilm Festival di Bologna.

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“Ognuno di noi deve combattere coi demoni del proprio passato”, si dice nel film. C’è chi lo fa sul lettino dello psicanalista e chi sceglie di curarsi le ferite dell’anima salendo su un ring. Chantal Ughi sceglie la seconda opzione. Prima attrice per Peter Del Monte, Citto Maselli e altri, poi modella, cantante e frequentatrice della scena underground newyorchese, sull’orlo del baratro dopo la fine di una storia d’amore distruttiva decide di lasciare New York e di volare in Thailandia, dove trova nella thai boxe una via di sfogo alla sua rabbia. Non un passatempo di poche settimane, però, ma una passione che le occupa progressivamente il cuore e la mente per cinque anni e che la porta a conquistare quattro titoli mondiali.

Con la sua cinepresa, Simone Manetti segue Chantal da quando, dopo un anno di pausa dovuto a un calo di motivazione, decide di tornare in Thailandia per riconquistare la cintura di campionessa del mondo. Allenamenti intensivi, calci, pugni, tanto sudore ma anche tanta spiritualità, solitudine e preghiere: la vita che sceglie per sé questa donna, piegata da un passato che le ha lasciato cicatrici profonde, è una vita dura, severa, di privazioni. Chantal aderisce totalmente a questo nuovo stile di vita, si immerge nella città, Bangkok (molto presente nelle immagini, spesso panoramiche, fotografate da Simone Mogliè), vorrebbe essere una “thai” e combattere la fa sentire un po’ così. Un doc, quello di Manetti, coinvolgente sia dal punto di vista visivo che sonoro (le belle musiche sono di Francesco Motta), che descrive, mischiando riprese attuali con filmati del passato, la parabola umana e sportiva di una donna in cerca di se stessa, una donna che non si arrende, profondamente triste, tenacemente guerriera.

Ciao amore, vado a combattere è prodotto da Alfredo Covelli per l’indipendente Meproducodasolo. Presentato in anteprima europea al Biografilm dopo il suo debutto mondiale al Newport Beach Film Festival lo scorso aprile, uscirà nelle sale il prossimo autunno.

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