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FESTIVAL Polonia

Sei giorni di cinema polacco a Gdynia

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- La 41a edizione del Festival del Cinema Polacco si svolge dal 19 al 24 settembre con 16 film in lizza per i Leoni d’oro

Sei giorni di cinema polacco a Gdynia
United States of Love di Tomasz Wasilewski

I Leoni d’oro sono il trofeo che ricompenserà l’accoppiata regista-produttore del miglior lungometraggio della 41a edizione del Festival del Cinema Polacco di Gdynia (dal 19 al 24 settembre 2016). 16 titoli sono quest’anno nel programma della competizione ufficiale, per lo più firmati da giovani registi, taluni alla loro opera prima. Questi giovani cineasti, la generazione degli anni ‘80 (Tomasz Wasilewski, Jakub Czekaj, Michal Marczak), non sono più degli sconosciuti, anzi. Tomasz Wasilewski arriva a Gdynia con United States of Love [+leggi anche:
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che si è aggiudicato un Orso d’argento a Berlino. Apprezzato a Venezia per Baby Bump [+leggi anche:
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, Jakub Czekaj svelerà a Gdynia il suo nuovo film: The Erlprince. Quanto a Michal Marczak, che aveva sfondato con l’eccellente Fuck for Forest [+leggi anche:
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(miglior documentario al festival di Varsavia 2012), sbarca con All These Sleepless Nights [+leggi anche:
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(premio della regia lo scorso gennaio a Sundance, nella sezione World Cinema - Documentary).

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Michal Oleszczyk, il direttore del festival di Gdynia, sottolinea un’altra caratteristica di questa competizione: "Quello che apprezzo, in particolare, è che questa competizione dimostra chiaramente l’interesse dei registi per le questioni legate alla Storia e all’identità polacche. Quando si esamina la lista dei film in concorso, vediamo che si potrebbe creare una sorta di racconto cronologico della storia della Polonia del XX secolo".

E infatti, i nuovi film di due celebri registi (Hatred [+leggi anche:
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 di Wojciech Smarzowski e The Happiness of the World di Michal Rosa) mostrano la realtà del 1939, in due regioni molto diverse: a Volhynie (oggi in Ucraina, all’epoca nella Polonia dell’est) e in Silesia. In Blindness, Ryszard Bugajski, uno dei cineasti più noti per il suo mettere in luce i meccanismi dell’oppressione comunista (Interrogation, 1982) torna sull’epoca stalinista. E gli anni ‘70 e 80 fanno da sfondo alle storie raccontate in I'm a Killer di Maciej Pieprzyca e The Last Family [+leggi anche:
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intervista: Dawid Ogrodnik
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di Jan P. Matuszynski (valso ad Andrzej Seweryn il premio del miglior attore a Locarno). Infine, United States of Love di Wasilewski è un ritratto delle donne all’epoca della trasformazione e del passaggio dal comunismo alla democrazia.

Da notare anche, tra i titoli più attesi, le opere di giovani registi come Kamper [+leggi anche:
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di Lukasz Grzegorzek, Playground [+leggi anche:
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di Bartosz M. Kowalski e Waves [+leggi anche:
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di Grzegorz Zariczny.

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(Tradotto dal francese)

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