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VARSAVIA 2016 Proiezioni Speciali

True Crime: darsi la zappa sui piedi

di 

- Alexandros Avranas manca il bersaglio nel suo secondo film, aiutato suo malgrado dal goffo mix di approcci statunitensi ed europei alla produzione

True Crime: darsi la zappa sui piedi
Jim Carrey in True Crime

Il nuovo attesissimo film del regista di Miss Violence [+leggi anche:
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(sebbene su IMDB e sul materiale pubblicitario sia chiamato True Crimes, i titoli di testa presentano il titolo al singolare), è un caso emblematico di come rendere una storia vera difficile da credere. Prendete una storia di vita reale polacca da un articolo del New Yorker (True Crime: A Postmodern Murder Mystery di David Grann), prendete l'indubbiamente ottimo sceneggiatore Jeremy Brock (L'Ultimo Re Di Scozia [+leggi anche:
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), adattatelo pesantemente, mettete insieme un cast internazionale che comprende sostenitori del cinema d'autore come Charlotte Gainsbourg e Vlad Ivanov, giratela a Cracovia, e affidate a Jim Carrey il ruolo del poliziotto polacco protagonista.

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L'apertura del film, proiezione speciale al 32mo Festival di Varsavia, promette un thriller cupo sui crimini sessuali. Il club sadomaso "The Cage" è teatro di perversioni in stile Salò perpetrate su belle donne da uomini potenti. È anche la scena di un crimine vero e proprio: un cliente abituale è stato ucciso in modo brutalmente bizzarro. Il caso è stato chiuso senza mai trovare il colpevole, ma il detective di Carrey, Tadek, è determinato a risolverlo, come ultimo successo prima del pensionamento.

Ha un sospetto: l'autore popolare e controverso Kozlow (Marton Csokas). Nel suo romanzo più recente, lo scrittore ha descritto un omicidio identico a quello su cui Tadek sta indagando, con dettagli cruenti. Sentiamo questa descrizione tramite l'audiolibro che Tadek sta, piuttosto incredibilmente, ascoltando a colazione con la sua asettica moglie (la protagonista di Ida [+leggi anche:
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Agata Kulesza). 

Naturalmente, riaprire un caso è l'incubo di ogni ispettore di polizia, compreso il capo di Tadek (l'attore fidato di Kaurismäki Kati Outinen), nonché del commissario corrotto (la superstar polacca Robert Wieckiewicz). Un piccolo aiuto viene dal suo collega Piotr (Ivanov, la cui sola presenza riesce a dare al film una certa serietà), e rintraccia una delle ex dipendenti di The Cage, la madre single tossicodipendente Kasia (Gainsbourg). Quando viene a sapere che è l'ex fidanzata di Kozlow, Tadek sente che il cerchio si sta chiudendo.

Tutta la barba del mondo non riuscirebbe a trasformare Carrey in un europeo orientale credibile, sebbene faccia del suo meglio per trasmettere stanchezza e virilità. Cracovia, claustrofobicamente grigia, conferisce una certa plausibilità al film, accentuata dalla fotografia espressiva di Michal Englert (Corpi [+leggi anche:
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) e da una corposa (anche se abusata) colonna sonora di Richard Patrick. Un debole tentativo di riferimento storico si presenta sotto forma di rapida menzione del Solidarność in uno dei dialoghi.

Questo budino di produzione è così artificiale che è impossibile credere a nessuno dei personaggi, a eccezione della Gainsbourg, la cui intrinseca vulnerabilità e intensità danno autenticità al ruolo. Anche Miss Violence era una costruzione completamente artificiale, ma la natura della storia era adatta all'approccio di Avranas. In True Crime, l'aspetto produttivo ha dimostrato che non avrebbe funzionato. 

True Crime è una co-produzione tra la polacca Opus Film e le società statunitensi RatPac Entertainment e InterTitle Films. Le vendite sono gestite dalla WME di Beverly Hills.

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(Tradotto dall'inglese)

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