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CINÉMAMED 2016

Timgad: la vittoria nel pallone

di 

- Il regista francese Fabrice Benchaouche firma una piacevole ode alla tolleranza e alla solidarietà attraverso una passione comune e universale

Timgad: la vittoria nel pallone

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, primo lungometraggio del regista francese Fabrice Benchaouche, Jamel (Mounir Margoum) si ritrova ad allenare undici giocatori di 12 anni dalla vita difficile, ragazzini che hanno come idoli Zidane e Thierry Henry, che non hanno né maglie né scarpini, ma che dribblano con talento. Quando il padre di uno di loro ritira suo figlio dalla squadra per iscriverlo nella squadra rivale, "Le Real de Batna", Jamel, a corto di giocatori, si trova davanti a un dilemma. Traveste la giovane Naïma, unica ragazza del villaggio, da maschio, i suoi capelli molto corti ingannano. Ma Jamel e Naïma dimenticano che l’Islam vieta la pratica dello sport alle femmine. La successiva partita di calcio rilancia dunque un dibattito arcaico sul ruolo delle donne nella società, tanto più che Naïma si rivela molto dotata in campo. Nel frattempo, Jamel si innamora della bella Djamila, giovane vedova che cresce da sola il piccolo Mustapha, uno dei giocatori. Il ragazzino vede di cattivo occhio questo amore nascente. Nel villaggio, Djamila è soprannominata "la sfregiata" a causa di una cicatrice al volto che si è procurata durante un attentato in cui è rimasto ucciso suo marito. La semplice suggestione dell’unione tra una vedova e uno straniero sconvolge terribilmente gli abitanti del villaggio. Riusciranno questi ultimi a (stando alle parole di Jamel) "uscire dal Medioevo", affrontare i loro pregiudizi e modificare la loro mentalità arcaica, evolvere e convivere con idee, forze e influenze nuove? La vittoria dei bambini, che può avere un rimbalzo economico sulla regione, dipende da ciò.

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Oggettivamente, niente dovrebbe funzionare in Timgad, versione algerina di un genere cinematografico molto battuto: la commedia sportiva familiare che mette in scena dei bravi ragazzi che sfidano la sorte e arrivano, grazie ai loro sforzi, la loro passione e i loro grandi cuori, a una vittoria inaspettata. Gli americani ne fanno tanti di questi film. Ma qui, l’avventura sportiva e la passione per il calcio, sullo sfondo, non sono che un pretesto  per concentrarsi su un affresco di quartiere, una commedia giocosa, realistica e sociale, che fa il ritratto umoristico di una manciata di adulti pittoreschi, scampati a un violento attacco terroristico che ha mietuto numerose vittime nelle loro famiglie otto anni prima.

Con personaggi molto accattivanti, e con una bella storia d’amore raccontata con finezza (tra Jamel e Djamila, interpretata dalla bellissima Myriem Akheddiou), Timgad si rivela un’ottima sorpresa, i cui punti forti sono la modestia e la capacità di trattare diversi temi gravi con un tono leggero e volontariamente naif. L’immigrazione, l’integrazione, la disuguaglianza tra i sessi, i diritti delle donne, la religione, il rapporto difficile tra tradizione e modernità, la salvaguardia del patrimonio culturale di un paese dalla storia fratturata…  

Timgad è una coproduzione tra i francesi di Neon Productions, i belgi di Kwassa Films e gli algerini di BL Films.

Leggi la recensione completa qui.

In collaborazione con

 

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(Tradotto dal francese)

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