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IFFR 2017

Donkeyote, o come filmare un viaggio

di 

- Il nuovo film di Chico Pereira partecipa al 46esimo festival del cinema di Rotterdam con un road-movie dalle tinte western

Donkeyote, o come filmare un viaggio

Il protagonista della nuova pellicola di Chico Pereira, Donkeyote [+leggi anche:
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, che partecipa al 46esimo festival del cinema di Rotterdam nella sezione Voices, è Manolo, un arzillo spagnolo di 78 anni che ha la felice idea di fare un viaggio a piedi per gli Stati Uniti in compagnia del suo asino Gorrión per commemorare la marcia forzata imposta agli indiani d'America attraverso il sentiero delle lacrime: il film è la tela sulla quale quest'idea viene dipinta.

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Pereira porta sullo schermo il vecchio adagio sull'importanza del viaggio in sé piuttosto che della destinazione, e le avventure di Manolo in Andalusia alla preparazione dell'agognato pellegrinaggio in America diventano esse stesse il pellegrinaggio; una vera impresa date le condizioni fisiche non ottimali del protagonista, che si muove tra Siviglia e Algeciras con un asino, e gli asini si sa, ogni tanto sono ostinati, anche se le resistenze maggiori alla realizzazione del viaggio verranno dagli esseri umani. A questo proposito viene spontaneo il parallelo tra Manolo che con successo incita il restio animale ad attraversare un ponte, mentre non ottiene lo stesso risultato al telefono con il servizio clienti di una grande azienda commerciale: non ci si stupisce che Manolo preferisca la compagnia dell'animale. 

I campi lunghi non possono che ricordare i classici western girati nella vicina Almería, una sorta di riscatto per il fallimento dell'obiettivo prefisso: si ha il sentore che Manolo il selvaggio west lo conquisti comunque, e con lui il suo fidato amico Gorrión, nonostante nessuno dei due parli inglese, nonostante non riescano ad arrivare nella terra promessa.

Il mancato viaggio è lo spunto per il racconto di un angolo di mondo che ne vale la totalità: il solito contrasto tra il desiderio di libertà e le leggi economiche che regna dall'età dei tempi; più che una favola nostalgica, un ritratto del tutto-deve-cambiare-affinché-niente-cambi ben caro a queste latitudini e a questo avviso il piano finale esplica molte cose: fin quando esistono i mulini a vento (o le onnipresenti pale eoliche) esisterà un Don Chisciotte pronto a sfidarli.

Il film è prodotto da Sutor Kolonko Filmproduktion (Germania), Opa Films (Spagna) e dalla SDI Production (Regno Unito) che si occuperà anche della vendita.

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