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CÉSAR 2017

Il César del miglior film va a Elle

di 

- La pellicola di Paul Verhoeven si aggiudica il titolo più importante. Isabelle Huppert e Gaspard Ulliel proclamati migliori interpreti

Il César del miglior film va a Elle
Paul Verhoeven con il suo César del miglior film per Elle

Proclamato miglior film francese del 2016 alla cerimonia dei César 2017, Elle [+leggi anche:
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 di Paul Verhoeven, che ha regalato a Isabelle Huppert il secondo César della miglior attrice della sua carriera, ha confermato i pronostici ma anche lo spirito di apertura, esente da sciovinismo, dei professionisti del cinema francese. L’olandese raggiunge così nella lista dei 42 registi vincitori di questo riconoscimento Michael Haneke, Abderrahmane Sissako, Denys Arcand, Bob Swaim e Joseph Losey.

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Questo stesso spirito che non guarda al passaporto degli artisti è valso tre César a E’ solo la fine del mondo [+leggi anche:
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di Xavier Dolan, con il primo titolo di miglior interprete conquistato da Gaspard Ulliel e due ricompense ritirate personalmente dal cineasta canadese, consacrato miglior regista e (con sua grande sorpresa) miglior montatore.

In un palmarès in cui nessun film domina in particolar modo sugli altri figura anche Divines [+leggi anche:
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intervista: Houda Benyamina
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 di Houda Benyamina che realizza una tripletta con il César della miglior opera prima, del miglior ruolo secondario femminile (Déborah Lukumuena) e della miglior promessa femminile (Oulaya Amamra). Oltre a Elle, solo altri due film hanno raddoppiato: La mia vita di zucchina [+leggi anche:
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intervista: Claude Barras
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 dello svizzero Claude Barras (consacrato miglior film d'animazione e vincitore nella categoria miglior adattamento grazie a Céline Sciamma) e Chocolat [+leggi anche:
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di Roschdy Zem (miglior ruolo secondario maschile per lo svizzero James Thierrée e miglior scenografia per Jérémie D. Lignol). Inoltre, in linea con questa edizione particolarmente transnazionale, il César della miglior promessa maschile è andato al franco-canadese Niels Schneider per Diamant noir [+leggi anche:
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intervista: Arthur Harari
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Il grande perdente della serata è stato Frantz [+leggi anche:
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Q&A: François Ozon
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di François Ozon che ha ricevuto un solo César (per il direttore della fotografia Pascal Marti) su 11 nomination, mentre Ma Loute [+leggi anche:
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Q&A: Bruno Dumont
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di Bruno Dumont (9 nomination), Mal de pierres [+leggi anche:
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di Nicole Garcia (8), Victoria [+leggi anche:
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intervista: Justine Triet
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di Justine Triet (5) e Les Innocentes [+leggi anche:
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di Anne Fontaine (4) se ne sono andati a mani vuote.

Da notare infine la nota di resistenza della vittoria nella categoria del miglior film straniero di Io, Daniel Blake [+leggi anche:
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 dell’inglese Ken Loach e dei discorsi politicamente impegnati (ciascuno sulla congiuntura del proprio paese) di François Ruffin (César del miglior film documentario per Merci Patron! [+leggi anche:
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) e della star americana George Clooney (César d'onore).

Il palmarès:

Miglior film
Elle [+leggi anche:
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 - Paul Verhoeven

Miglior attrice
Isabelle Huppert - Elle

Miglior attore
Gaspar Ulliel - E’ solo la fine del mondo [+leggi anche:
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Miglior regia
Xavier Dolan - E’ solo la fine del mondo

Miglior sceneggiatura originale
Solveig Anspach, Jean-Luc Gaget - L'effetto acquatico [+leggi anche:
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Miglior adattamento
Céline Sciamma - La mia vita di zucchina [+leggi anche:
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Miglior attrice secondaria
Déborah Lukumuena - Divines [+leggi anche:
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Miglior attore secondario
James Thierrée - Chocolat [+leggi anche:
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Miglior promessa femminile
Oulaya Amamra - Divines

Miglior promessa maschile
Niels Schneider - Diamant noir [+leggi anche:
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Miglior opera prima
Divines - Houda Benyamina

Miglior film documentario
Merci Patron! [+leggi anche:
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 - François Ruffin

Miglior film d’animazione - lungometraggio
La mia vita di zucchina - Claude Barras

Miglior fotografia
Pascal Marti - Frantz [+leggi anche:
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Miglior montaggio
Xavier Dolan - E’ solo la fine del mondo

Miglior musica originale
Ibrahim Maalouf - Dans les forêts de Sibérie [+leggi anche:
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Miglior sonoro
Marc Engels, Fred Demolder, Sylvain Réty, Jean-Paul Hurier - L'Odyssée [+leggi anche:
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Migliori costumi
Anaïs Romand - La Danseuse [+leggi anche:
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Miglior scenografia
Jérémie D. Lignol - Chocolat

Miglior cotometraggio
Maman(s) - Maïmouna Doucouré
Vers la tendresse - Alice Diop

Miglior film d’animazione - cortometraggio
Ce qui a deux âmes - Fabrice Luang-Vija

Miglior film straniero
Io, Daniel Blake [+leggi anche:
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 - Ken Loach (Regno Unito/Francia/Belgio)

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(Tradotto dal francese)

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