email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

DISTRIBUZIONE Francia

I distributori del DIRE suonano l'allarme

di 

- Proiezione dei film in sala, pirateria, minore presenza del cinema in TV: la distribuzione indipendente e la diversità sono sotto pressione

I distributori del DIRE suonano l'allarme

Approfittando degli ultimi giorni di campagna presidenziale in Francia per interrogare i candidati, i distributori del DIRE (Distributori Indipendenti Riuniti Europei) hanno tracciato un quadro relativamente allarmista della loro attività, "anello fondamentale della catena di finanziamento, fabbricazione e diffusione delle opere" il cui "fragile equilibrio economico" è oggi rimesso in questione, mettendo in pericolo "il cinema della diversità".

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Secondo DIRE, "le cifre annuali di una frequentazione in buona salute sono ingannevoli: un numero crescente di film della diversità incontra importanti difficoltà ad accedere sugli schermi, e quando questi film riescono ad essere programmati, lo sono in condizioni che non permette loro di incontrare il pubblico: proiezioni del weekend annullate a favore di anteprime di film hollywoodiani o di programmi non cinematografici, riduzione delle proiezioni sin dalla seconda settimana, ecc. A dispetto di un accordo interprofessionale firmato circa un anno fa, queste pratiche perdurano, mentre continua a diminuire la quota di incasso per gli aventi diritto" e "le spese di promozione dei film in sala aumentano". DIRE chiede quindi una regolamentazione efficace "affinché l’inevitabile concorrenza tra le opere non sia, fin dall’inizio, falsata da un rapporto di forza sproporzionato e asimmetrico tra i gruppi integrati e gli indipendenti di tutti i mestieri, compresi gli esercenti di cinema". 

Secondo campo di battaglia: la pirateria. Uno studio ha stimato che è costata all'industria cinematografica francese 1,36 miliardi di euro nel 2016. DIRE reclama una lotta su tutti i fronti: prevenzione in ambito scolare, dereferenziazione dell’offerta illegale, sanzioni realmente dissuasive con l’introduzione di un sistema di contravvenzioni, perseguimento penale degli amministratori di siti pirata. Inoltre, data l'illeggibilità delle offerte legali di VoD a causa del congelamento dei diritti praticati dalla quasi totalità delle TV a partire dal decimo mese dopo l’uscita di un’opera in sala, DIRE sottolinea che prima di ogni altra modernizzazione della cronologia e nell’interesse generale della filiera, i diffusori devono accettare lo scongelamento dei diritti senza contropartita".

Infine, DIRE ricorda che "lo spazio dei film della diversità in televisione è in costante calo: con pochissime eccezioni, le opere cinematografiche proposte sui canali nazionali, quando non sono state già ampiamente diffuse nel corso degli ultimi trent’anni, sono lontane dal rappresentare la varietà dei film distribuiti in sala". Una constatazione che spinge DIRE a chiedere alla TV pubblica, attraverso le sue filiali di coproduzione, di riappropriarsi "con più voglia e audacia del suo ruolo naturale di traghettatore della distribuzione indipendente".

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dal francese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy