email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

FILM Portogallo

A Ilha dos Cães: i tempi duri non sono finiti

di 

- Il regista portoghese Jorge António dirige un film di genere sullo sfondo del retaggio post-coloniale

A Ilha dos Cães: i tempi duri non sono finiti
Nicolau Breyner e Ângelo Torres in A Ilha dos Cães
Dopo la premiere al festival Fantasporto lo scorso febbraio, il secondo lungometraggio di Jorge António intitolato A Ilha dos Cães (letteralmente “L’isola dei cani”), è già sbarcato nelle sale portoghesi. Il film segna anche una delle ultime apparizioni del popolare attore e regista portoghese Nicolau Breyner, scomparso nel 2016.  

Ambientato in Angola in due diverse epoche storiche e incentrato sui temi della schiavitù e della colonizzazione, A Ilha dos Cães è la versione cinematografica del romanzo Os senhores do areal dello scrittore angolano Henrique Abranches. Nella trama, le due linee temporali si intersecano grazie alla presenza su un’isola di un gruppo di pericolosi cani, che gironzolano nei pressi di una fortezza usata un tempo dai coloni come prigione dove rinchiudere i nativi che osavano opporsi al regime politico. Ai giorni nostri, l’isola, per lo più abitata da pescatori, rischia di trasformarsi in un enorme villaggio turistico, cosa che sembra non piacere affatto ai cani.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Con Miguel Hurst e Ângelo Torres nei panni dei due antagonisti, l’opera tenta di compensare un budget piuttosto esiguo con le convincenti prove dei suoi attori e una solida, anche se prevedibile, sceneggiatura capace di toccare i temi del razzismo, della vendetta, della decolonizzazione e dell’identità. L’Angola si è evoluta e da ex colonia portoghese devastata dalla guerra è diventata un paese ricco e indipendente, in cui però manca la democrazia. Sebbene la situazione politica recente non costituisca il centro della storia, nel film si respira l’aria di corruzione e di ambizione sfrenata caratteristica del paese. Il personaggio incarnato da Hurst rappresenta per i pescatori locali ciò che il giovane ingegnere civile è stato per la coraggiosa anziana signora nell’acclamato film brasiliano Aquarius [+leggi anche:
recensione
trailer
scheda film
]
di Kleber Mendonça Filho: entrambi incarnano le spinte del mercato in lotta contro la preservazione delle peculiarità locali e della memoria storica ad esse legata. Ora però il nemico è dentro. È come se i  neri che in passato sono stati le vittime si stiano reincarnando nel torturatore bianco. Non è certo un caso che il personaggio di Hurst sia affetto da una malattia della pelle, che gli provoca una sorta di perdita di pigmentazione: “sto diventando più bianco dei bianchi”, dice alla sua ragazza in una scena.

In ogni caso, in A Ilha dos Cães l’immaginario fantastico finisce per eclissare il contesto storico e sociale, e questo rappresenta senza dubbio il tallone d’Achille della pellicola, dal momento che a una tale scelta non è corrisposto un budget sufficientemente elevato per poter produrre effetti speciali credibili, specialmente nelle sequenze più violente.

António, che ormai da decenni vive tra l’Angola e il Portogallo, ha diretto il suo primo lungometraggio, O Miradouro da Lua, considerato il primo esempio di coproduzione tra i due paesi, nel 1992. In seguito, ha realizzato i documentari Kuduro, fogo no museke (2007) e O lendário tio Liceu e os Ngola Ritmos (2010). A Ilha dos Cães è stato girato in diverse location disseminate tra l’Angola e São Tomé e Príncipe, ed è prodotto dalla società portoghese Cinemate. Attualmente, il cineasta è impegnato nella realizzazione di un nuovo progetto, Noyola, presentato come il primo film d’animazione portoghese per adulti e tratto da un’opera teatrale scritta dai noti scrittori africani José Eduardo Agualusa e Mia Couto.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dall'inglese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy