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EDIMBURGO 2017

Just Charlie: lotta per l’accettazione

di 

- Il film diretto da Rebekah Fortune, vincitore del Premio del pubblico a Edimburgo, segna il debutto di Harry Gilby che offre un’interpretazione indimenticabile degna di una stella di Hollywood

Just Charlie: lotta per l’accettazione
Harry Gilby in Just Charlie

Scritto da Peter Machen, già collega della regista Rebekah Fortune nel corto Something Blue del 2012, Just Charlie [+leggi anche:
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scheda film
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ha avuto la sua première nel Regno unito all’interno della sezione Best of British del Festival del cinema di Edimburgo, dove ha vinto il Premio del pubblico. Il film segna l’inedito debutto sullo schermo di Harry Gilby, nel ruolo di un’ancora poco rappresentata disforia di genere.

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Allargando il discorso di Something Blue, il film si concentra su Charlie (Gilby), un talentuoso ragazzo con un futuro assicurato nel calcio. Suo padre Paul (Scot Williams) vede in lui la possibilità di coronare il sogno della sua infanzia, quello di diventare un calciatore, e quindi lo supporta orgogliosamente e lo guida nel percorso per diventare la star che lui non ha potuto essere. La pressione diventa insopportabile per Charlie quando scopriamo che sta attraversando una crisi d’identità, che lo porta a dubitare di qualsiasi cosa della sua vita e persino della sua carriera sportiva. Durante un matrimonio Charlie si rende conto che è più attratto dai tacchi alti e dagli accessori femminili piuttosto che dal vestito elegante che indossa. Il colletto lo soffoca e non riesce più a respirare in quella che è diventata una metafora dell’opprimente bugia che sta raccontando alla società e, ancor prima, a se stesso. Lascia la cerimonia e fugge in un bosco, dove aveva precedentemente nascosto dei vestiti che sua sorella Susan (Patricia Potter) gli aveva chiesto di buttare. Quando si spoglia dei suoi vestiti e velocemente indossa un abito sgualcito, riesce finalmente a respirare e si libera di tutta la pressione che aveva accumulato. Questa è una svolta decisiva per Charlie, che alla fine accetta di far emergere la sua interiorità e di prendere il controllo della sua vita.

Just Charlie è il primo e il più importante film sull’accettazione. La regia di Fortune bilancia magistralmente il modo in cui Charlie gestisce la sua disforia di genere e il modo in cui le persone intorno a lui reagiscono, l’interiorità e l’esteriorità, l’individuo e la comunità. I due aspetti sono intrecciati e inseparabili. Un Harry Gilby dagli occhi lucidi è il protagonista indiscusso di una scena strappalacrime in cui Charlie cerca di spiegare alla madre e allo psicologo che lei è invisibile per gli altri. Il suo dolore non può che aumentare per il fatto che suo padre si sente tradito e ingannato, così come sua nonna e i suoi compagni di squadra. Charlie non è più il loro ragazzo, ma loro non vogliono accettarlo. Il miglior consiglio gli giunge dall’allenatore che, consapevole del segreto a lungo taciuto, le ricorda che “nella vita, ci sono cose più importanti del football”; una frase che, nella sua semplicità, diventerà quasi un’affermazione rivoluzionaria.

Prodotto dalla compagnia inglese Seahorse Films, Just Charlie sarà venduto dalla tedesca Media Luna New Films. Questo divertente, malinconico e incoraggiante film continuerà sicuramente la sua corsa, iniziata a marzo al festival di Guadalajara, dove ha ricevuto il Maguey Award, e sicuramente in buona parte grazie alla straordinaria performance del giovane Harry Gilby.

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(Tradotto dall'inglese)

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