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FESTIVAL Francia

140 film in vetrina al FID - Marseille

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- Marsiglia accoglie dall’11 al 17 luglio la 28a edizione del suo festival di cinema, aperto a tutte le scritture cinematografiche

140 film in vetrina al FID - Marseille
Braguino di Clément Cogitore

Si apre oggi la 28a edizione del FID - Festival Internazionale del Cinema di Marsiglia che presenterà fino al 17 luglio in una decina di luoghi della città un vasto programma di 140 film provenienti da 34 paesi e che sarà aperto questa sera da La maschera della morte rossa (1964) del celebre americano Roger Corman (al quale il FID dedicherà una retrospettiva di circa 20 film e che dispenserà una masterclass al MuCEM il 13 luglio).

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Tra i 15 titoli partecipanti alla competizione internazionale, la cui giuria è presieduta dal cineasta lituano Sharunas Bartas, si distinguono otto prime mondiali. Tra queste spiccano le produzioni francesi Also Known as Jihadi [+leggi anche:
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di Eric Baudelaire (sul percorso di un giovane francese partito in Siria e con immagini firmate da Claire Mathon), Braguino di Clément Cogitore (nel cuore della taiga siberiana, in una setta di Vecchi Credenti che hanno scelto nel XVII secolo di tenersi a distanza dalle autorità centrali per vivere secondo le proprie leggi) e L'héroïque lande - La frontière brûle [+leggi anche:
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del duo Nicolas Klotz - Elisabeth Perceval (sui migranti della "giungla di Calais").

Prime mondiali anche per Playing Men [+leggi anche:
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di Matjaz Ivanisin (Slovenia/Croazia), per What I Remember dell’austriaca Antoinette Zwirchmayr e per Karl's Perfect Day [+leggi anche:
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di Rikrit Tiravanija (coproduzione che associa il Messico e la Germania). Sono in lizza inoltre Edith Walks [+leggi anche:
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del britannico Andrew Kötting, la produzione belga Tremor es ist immer krieg di Annick Leroy, la coproduzione franco-tedesca Tinselwood [+leggi anche:
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di Marie Voignier, Let the Summer Never Come Again [+leggi anche:
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di Alexandre Koberidze (Germania/Georgia) e I Vetri Tremano [+leggi anche:
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(Trembling Crystals) di Alessandro Focareta (Cuba/Italia), con la competizione internazionale completata da altri tre lungometraggi (due colombiani e uno brasiliano) e da un mediometraggio russo.

Quanto alla competizione francese, 11 prime mondiali sono in menù tra cui Va Toto! [+leggi anche:
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di Pierre Creton, Vitalium, Valentine! di Jean-Charles Fitoussi, Sauvagerie del duo Jonathan Le Fourn - Rémi De Gaalon e Southern Belle [+leggi anche:
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di Nicolas Peduzzi, Le coeur du conflit [+leggi anche:
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di Judith Cahen e Masayasu Eguchi (Francia/Giappone), 7 Veils [+leggi anche:
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di Sepideh Farsi (Afghanistan/Francia), Sans bruit, les figurants du désert [+leggi anche:
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di Michal Madracki, Maciej Madracki e Gilles Lepore (Polonia/Francia), L'exilé [+leggi anche:
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di Marcelo Novais Teles (Francia/Brasile/Portogallo/Irlanda/Regno Unito) e il mediometraggio Unrest di Philippe Grandrieux.

Altre due sezioni competitive sono in programma, una per le opere prime e l’altra sotto l’ala del Groupement National des Cinémas de Recherche (con in particolare Casting [+leggi anche:
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intervista: Nicolas Wackerbarth
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del tedesco Nicolas Wackerbarth, scoperto in apertura del Forum berlinese).

Si segnala fra l’altro, tra le proiezioni speciali, un work-in-progress delle riprese del film Le Lion est mort ce soir [+leggi anche:
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di Nobuhiro Suwa (con Jean-Pierre Léaud, Pauline Etienne e Maud Wyler nel cast) e En attendant les hirondelles [+leggi anche:
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intervista: Karim Moussaoui
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dell’algerino Karim Moussaoui (ammirato a Cannes, a Un Certain Regard).

Da notare infine, tra gli 11 selezionati quest’anno dalla piattaforma di sostegno alla coproduzione FIDLab (9a edizione il 13 e 14 luglio), i progetti di lungometraggi di finzione Sparrow di Sharunas Bartas (in scrittura – centrato su una giovane immigrata che si avvicina all’ambiente criminale marsigliese, mentre lavora come ragazza alla pari per un uomo di una quarantina d’anni che cresce suo figlio da solo...) e A Portuguesa [+leggi anche:
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intervista: Rita Azevedo Gomes
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di Rita Azevedo Gomes (in sviluppo – un adattamento di Die Portugiesin di Robert Musil), i documentari Barchini dell’italiano Yuri Ancarini (in sviluppo) e Michelle Remembers della britannica Pia Borg, oltre alla fiction spagnola in post-produzione Letters to Paul Morissey [+leggi anche:
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intervista: Armand Rovira
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di Armand Rovira.

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(Tradotto dal francese)

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