email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

VENEZIA 2017 Settimana Internazionale della Critica

The Gulf: c’è qualcosa di marcio nello Stato turco

di 

- VENEZIA 2017: Attraverso una storia allegorica, Emre Yeksan fa crescere la consapevolezza di un possibile evento catastrofico, facendo allo stesso tempo un chiaro commento sociale sulla sua patria

The Gulf: c’è qualcosa di marcio nello Stato turco

Il regista turco Emre Yeksan ha dedicato circa quattro anni della sua vita per concretizzare l’idea dietro il suo film di debutto, The Gulf [+leggi anche:
trailer
intervista: Emre Yeksan
scheda film
]
. Precedentemente aveva lavorato come produttore a Parigi e, dopo essere ritornato a Istanbul, aveva diretto il cortometraggio dal titolo Aziz (2014) e iniziato a formare la regia per il suo breve documentario Welcome Lenin! (2016). The Gulf è stato presentato in diversi acclamati workshop di sviluppo e mercati di co-produzione e al momento sta prendendo parte alla competizione della 32esima Settimana Internazionale della Critica in occasione della 74esima Mostra del cinema di Venezia.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)
Hot docs EFP inside

Selim (Ulaş Tuna Astepe), un uomo apatico di 32 anni, lascia Istanbul dopo un disastroso divorzio e una carriera imprenditoriale fallita e ritorna nella casa dei suoi genitori a Izmir. Qui, dovrà fare i conti con il passato, con i suoi familiari, con la sua ex fidanzata, con i suoi compagni di scuola e con gente che sembra conoscerlo, come Cihan (Ahmet Melih Yılmaz), il quale sostiene che fossero amici durante il servizio militare. Tutti notano la sua riluttanza a fare qualcosa di nuovo e sembra inoltre disinteressato al futuro. In seguito a un grosso incendio divampato non lontano dal porto di Izmir, la città viene avvolta da una terribile puzza che costringe tutti a scappare. Selim è forse l’unico a non esserne toccato – al contrario, ora si sente pronto per qualcosa di nuovo.

The Gulf è un viaggio di ritorno alle proprie radici. La storia, scritta con lo scrittore locale Ahmet Büke, è in parte basata sull’esperienza personale di Yeksan del ritorno a Izmir, suo luogo d’origine, quando ha dovuto intraprendere un simile viaggio personale di scoperta di sé. L’odore acre, molti anni fa, era un problema reale nel Golfo di Izmir, ma il film va oltre la dimensione locale. È sempre enfatizzato il fatto che la storia sia ambientata in Turchia, ma questo racconto quasi  distopico potrebbe in realtà essere ambientato ovunque. Un disastro ambientale o un’altra guerra mondiale sono minacce costanti a cui tutti pensano. Sebbene non sia chiaro come ognuno di noi possa reagire a queste minacce, qualcuno tenterà semplicemente di fuggire, mentre altri potrebbero sentirsi più perplessi, come nel caso di Selim.

Un eroe indolente può davvero rappresentare una minoranza sociale che cerca di far fronte a quello che è adesso in atto in Turchia. Prima delle sue passeggiate senza una direzione precisa, Selim si sente come se fosse agli arresti domiciliari; osserva in maniera apatica le speculazioni sulle cause dell’incidente e si rifiuta di prendere parte al panico generale creato dai media. Quando qualcuno intorno a lui adotta misure estreme, Selim sembra essere lo scemo del villaggio. O è il vero ribelle che decide di eliminare la puzza a modo suo? Non c’è bisogno di una risposta chiara, in quanto The Gulf riesce a essere una storia universale che non si limita agli eventi che si stanno attualmente verificando in Turchia. Tuttavia, porta un chiaro messaggio: non è facile sbarazzarsi del forte odore e, anche se la città è adesso in uno stato di emergenza, c’è un pizzico di speranza che qualcuno possa combatterlo.

The Gulf è una co-produzione turca-tedesca-greca tra Anna Maria Aslanoğlu (Istos Film), Asli Filiz (Bir Film), Dirk Engelhardt (Kundschafter Filmproduktion) e Maria Drandaki (Homemade Films).

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dall'inglese da Giulia Gugliotta)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy