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TORONTO 2017 Masters

Una questione privata: dichiarare guerra al proprio nemico interiore

di 

- TORONTO 2017: I celebri maestri italiani Paolo e Vittorio Taviani realizzano un saggio cinematografico sagace sulla più grande guerra che si possa mai combattere – tra l’amore e la gelosia

Una questione privata: dichiarare guerra al proprio nemico interiore
Valentina Bellè, Luca Marinelli e Lorenzo Richelmy in Una questione privata

I rinomati registi italiani Paolo e Vittorio Taviani non hanno bisogno di presentazione. Con una carriera di oltre 60 anni, che gli è valsa numerosi premi ai principali festival del cinema, i maestri toscani sono la storia vivente del cinema mondiale. Il loro 21esimo film, intitolato Una questione privata [+leggi anche:
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intervista: Paolo Taviani
scheda film
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, ha avuto la sua anteprima mondiale – com’è giusto che sia – nel programma Masters del 42esimo Festival internazionale del film di Toronto.

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Ambientato nelle Langhe fuori Torino durante la guerra civile in Italia, la storia segue un partigiano di vent’anni noto con il nome di battaglia di Milton (Luca Marinelli), come il poeta inglese del XVII secolo. Grazie al suo migliore amico Giorgio (Lorenzo Richelmy), verrà presentato a Fulvia (Valentina Bellè), una ragazza spiritosamente provocante che ama ascoltare Over the Rainbow di Judy Garland e leggere Cime tempestose di Emily Brontë. Milton si innamora immediatamente di lei e sembra che l’affetto sia reciproco. I tre trascorrono un’estate idilliaca in una villa, poco prima dello scoppio della guerra. Un anno dopo, quando Milton si unisce alla Resistenza, dovrà affrontare le sue peggiori paure: può darsi che Fulvia abbia avuto un flirt anche con Giorgio. Al sopraggiungere della gelosia, cercherà l’ex amico, partigiano anche lui, per scoprire che è stato catturato dai fascisti. Inizierà a cercarlo, sia per salvarlo che, soprattutto, per scoprire la verità. 

Come di consueto, la sceneggiatura è stata scritta a quattro mani da Paolo e Vittorio Taviani ed è vagamente ispirata al romanzo di formazione Una questione privata, canto del cigno di Beppe Fenoglio. Lo scrittore e partigiano di Alba è stato profondamente influenzato dalla sua regione e dalle sue esperienze di guerra e questi argomenti sono perfettamente in linea con lo stile dei fratelli Taviani, poiché ritornano alle loro radici. 

La premessa è perfetta – un triangolo amoroso durante la Resistenza e un eroe travagliato che annega nei propri dubbi, interpretato in maniera magistrale dall’emergente attore italiano Marinelli. Nell’universo cinematografico dei Taviani, il loro eroe è combattuto tra il dovere e il disprezzo, gli interessi comuni e la vita privata, la gelosia e l’amore. Quasi come se soffrisse l’ira di Otello, Milton è un eroe tragico che sente che la guerra nella sua mente è addirittura peggiore di qualsiasi altra che possa mai combattere. Non riesce a trovare un equilibrio tra le sue emozioni e spende le sue energie sul suo personale campo di battaglia, spronato dal bisogno di scoprire la verità o, peggio, trovare delle prove. Di conseguenza, supera ogni timore razionale, come la gelosia, che è erroneamente considerata l’altra faccia dell’amore, che diventa addirittura più forte dei fascisti e lo sopraffà. Questo stato mentale quasi spirituale viene accentuato dallo sfondo, dall’annebbiato paesaggio piemontese catturato da Simone Zampagni e dalla colonna sonora tormentosa dal sound jazzato di Giuliano Taviani e Carmelo Travia.

Una questione privata è, sulla carta, un film di guerra, il che non è un male, considerato il fatto che tendiamo sempre a osservare cosa succede sul campo di battaglia effettivo e su quello mentale, ma si tratta più di un saggio cinematografico su una guerra interiore non dichiarata che combattiamo da soli e da cui nessuno può sfuggire indenne. 

Una questione privata è una coproduzione italo-francese tra Donatella Palermo (Stemal Entertainment), Ermanno e Elisabetta Olmi (Ipotesi Cinema) con Serge Lalou (Les Films d’Ici) e Eric Lagesse (Sampek Productions), in collaborazione con Rai Cinema e Cineventure. Ha goduto del sostegno di MiBACT e della Film Commission Torino Piemonte. Il team francese Pyramide International gestisce le vendite mondiali.

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(Tradotto dall'inglese da Giulia Gugliotta)

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