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FESTIVAL Francia

La diversità del cinema britannico in vetrina a Dinard

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- La cittadina balneare ospita la 28a edizione del suo festival. In programma brillano 24 lungometraggi di cui sei in corsa per l’Hitchcock d'Oro

La diversità del cinema britannico in vetrina a Dinard
England Is Mine di Mark Gill

A una settimana dalla sua uscita nelle sale francesi, Victoria & Abdul [+leggi anche:
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di Stephen Frears apre oggi il 28° Festival del Film britannico di Dinard (dal 27 settembre al 1° ottobre). L’imperdibile appuntamento con la produzione d’oltremanica conta quest’anno 24 lungometraggi in cartellone, organizzerà per la seconda volta la competizione di corti Shortcuts, e renderà omaggio agli attori Phil Davis e Jim Broadbent, e al regista Christopher Smith.

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Tra i sei titoli selezionati in competizione e in lizza per l’Hitchcock d'Oro 2017 che sarà assegnato da una giuria presieduta da Nicole Garcia, si distingue God's Own Country [+leggi anche:
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intervista: Francis Lee
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di Francis Lee, premio alla regia al Festival di Sundance, apprezzato al Panorama della Berlinale, vincitore fra gli altri a Edimburgo, e che sarà distribuito in Francia il 6 dicembre da Pyramide. Sono selezionati anche Daphne [+leggi anche:
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di Peter Mackie Burns, Pili di Leanne Welham (ambientato in Tanzania), England Is Mine [+leggi anche:
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di Mark Gill (che uscirà in Francia il 7 febbraio 2018 via Bodega Films) e due lungometraggi sul tema della boxe: Jawbone [+leggi anche:
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di Thomas Napper e A Prayer Before Dawn [+leggi anche:
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intervista: Jean-Stéphane Sauvaire
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di Jean-Stéphane Sauvaire (svelato a Cannes in proiezione di mezzanotte e che sarà distribuito in Francia da Wild Bunch).

Fuori concorso brillano film molto interessanti come The Death of Stalin [+leggi anche:
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di Armando Iannucci (scoperto in competizione a Toronto; esce il 17 gennaio 2018 con Gaumont), Butterfly Kisses [+leggi anche:
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intervista: Rafael Kapelinski
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di Rafael Kapelinski (Orso di Cristallo della sezione Generation a Berlino), Margaret [+leggi anche:
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di Rebecca Daly (svelato al Festival di Sundance; esce l’8 novembre con Outplay), A Date For Mad Mary [+leggi anche:
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di Darren Thornton (consacrato miglior film quest’anno agli Irish Film and Television Awards), Final Portrait [+leggi anche:
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di Stanley Tucci (scoperto fuori concorso a Berlino), il documentario Sea Sorrow [+leggi anche:
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intervista: Vanessa Redgrave
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di Vanessa Redgrave (presentato in proiezione speciale a Cannes) e ancora, The Levelling [+leggi anche:
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di Hope Dickson Leach (passato per Toronto e Rotterdam).

Si segnalano anche il sorprendente In Another Life [+leggi anche:
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di Jason Wingard, That Good Night [+leggi anche:
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di Eric Styles (in omaggio all’attore John Hurt, scomparso a gennaio scorso), Patrick’s Day [+leggi anche:
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di Terry McMahon, Mum’s List [+leggi anche:
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di Niall Johnson e diverse produzioni britanniche firmate da cineasti di altri paesi: il greco Yorgos Lanthimos con il premiato a Cannes The Killing of a Sacred Deer [+leggi anche:
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intervista: Yorgos Lanthimos
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in proiezione speciale (esce in Francia il 1° novembre con Haut et Court), l’indiano Ritesh Batra con The Sense of an Ending [+leggi anche:
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(proiettato nell’ambito dell’omaggio a Jim Broadbent - esce in Francia il 18 aprile 2018 via Wild Bunch), la spagnola Isabel Coixet con The Bookshop (che sarà distribuito da Pretty Pictures), la danese Lone Scherfig con Their Finest [+leggi anche:
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intervista: Lone Scherfig
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, e infine lo spagnolo Juan Carlos Medina con il film horror The Limehouse Golem [+leggi anche:
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(Tradotto dal francese)

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