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JIHLAVA 2017

Al via la 21a edizione del Festival di Ji.hlava

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- Il più grande evento dell’Europa centrale e orientale dedicato ai documentari presenterà anche quest’anno un programma variegato e dinamico di film documentari provenienti dalla Repubblica Ceca e dal mondo

Al via la 21a edizione del Festival di Ji.hlava
Enticing, Sugary, Boundless or Songs and Dances about Death di Tetiana Khodakivska e Oleksandr Stekolenko

Dal 24 al 29 ottobre, Jihlava, città sull’antica frontiera tra Moravia e Boemia, diventerà per l’ennesima volta la Mecca dei documentari in occasione del Festival internazionale del cinema documentario di Ji.hlava, che quest’anno non si terrà fuori dalla situazione politica del paese. Sebbene l’incontro si aprirà con una cerimonia che sembra un comizio politico, condotto dal famoso regista teatrale ceco Jiří Havelka, gli organizzatori assicurano che il festival sarà “il perfetto centro benessere post-elezioni”. In sei giorni verranno proiettati film in dieci sezioni competitive, oltre alle retrospettive e alle 15 sezioni non competitive. Tra i più attesi, i nuovi lavori di Petr Václav, André Valentim Almeida e Eric Baudelaire, Piotr Stasik e Péter Forgács. I programmi retrospettivi di quest’anno saranno dedicati a registi come Jean Rouch, Shinsuke Ogawa e Marcel Ophuls, mentre le sezioni non competitive abbracciano lavori eterogenei come “Marriage Stories” della documentarista ceca Helena Třeštíková, film sul culto di Lenin, la versione cinematografica della presidenza Trump in America, film psichedelici e la proiezione della recente produzione cinematografica FAMU.

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Come nelle precedenti edizioni del festival, la sezione “Between the Seas” è dedicata ai paesi e alle nazioni dell’Europa centrale e orientale, incluse le loro interrelazioni storiche, politiche e culturali. Il documentario dall’affascinante titolo Enticing, Sugary, Boundless or Songs and Dances about Death [+leggi anche:
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di Tetiana Khodakivska e Oleksandr Stekolenko (Ucraina) è un collage di ritratti intimi incentrati sul motivo della morte e della contemplazione delle vita in relazione alla nostra stessa mortalità. Piotr Stasik, acclamato regista polacco, presenterà Opera about Poland, un altro collage, ma in questo caso sotto forma di diario di viaggio sull’identità polacca, che dovrebbe avere un forte impatto a causa dell’attuale situazione politica nel paese e dell’ascesa del nazionalismo. Il documentario ungherese Picturesque Epochs [+leggi anche:
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di Péter Forgács è, invece, un viaggio nel tempo che attraversa 200 anni di storia ungherese e ci porta in diverse età della pittura e a contatto con diversi concetti di essa, mentre l’opera ucraina This Is a War, Baby di Yurii Pupirin è una satira esistenziale che trasforma le scene di lotta, rovina e distruzione nella frontiera di Donetsk in una parabola tragicomica di sopravvivenza.

Una raccolta di documentari cechi verrà proiettata nella competizione Joy, che ha l’obiettivo di presentare una vasta gamma di nuovi argomenti e rimarcare lo spirito avventuroso dell’espressione cinematografica. Skokan [+leggi anche:
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del pluripremiato Petr Václav è stato in parte girato al Festival del cinema di Cannes. Un “film documentario con aspetti fiabeschi” che pone l’accento sull’autenticità, seppur narrando la storia di fantasia di Skokan, per la maggior parte improvvisata dall’ex detenuto Julius Oračko. Tra gli esordienti, la documentarista Jana Počtová presenterà uno studio sull’odierna struttura della famiglia con Non-Parent [+leggi anche:
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, mentre Robin Kvapil esaminerà in maniera ironica la società ceca durante il periodo comunista in Everything’s Gonna Be Fine.

Qui la line-up completa della 21esima edizione del Festival internazionale del cinema documentario di Ji.hlava.

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(Tradotto dall'inglese da Giulia Gugliotta)

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