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PRODUZIONE Ungheria

Mark Bodzsár gira Comrade Draculich

di 

- Vampiri, amore e spionaggio con Zsolt Nagy, Ervin Nagy, Lili Walters, Móni Balsai, Szabolcs Thuróczy e Alexandra Borbély

Mark Bodzsár gira Comrade Draculich
Móni Balsai in Comrade Draculich (© Gëro Elektra)

A partire dal 19 novembre, Mark Bodzsár gira, a Budapest, Comrade Draculich [+leggi anche:
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, un film romantico di vampiri ambientato durante la Guerra Fredda che rappresenta il suo secondo lungometraggio dopo il pluripremiato Heavenly Shift [+leggi anche:
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(scoperto in concorso a Varsavia nel 2013, premio speciale della giuria al CinEast nello stesso anno e vincitore della sezione Directors' Week nel 2014). Per questo nuovo lavoro, il regista ha riunito un cast di livello in cui spiccano, tra gli altri, Zsolt Nagy (Shooting Star 2008 dell’European Film Promotion e apprezzato, per citarne alcuni, in Nosedive [+leggi anche:
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, Team Building e The Exam [+leggi anche:
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), Ervin Nagy (scoperta in This I Wish and Nothing More di Kornel Mundruczo e in Chameleon [+leggi anche:
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e presente in Kincsem – Bet on Revenge [+leggi anche:
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e, recentemente, in Corpo e anima [+leggi anche:
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intervista: Ildiko Enyedi
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intervista: Réka Tenki
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), Lili Walters (No Man’s Island), Mónika Balsai (miglior attrice all’Hungarian Film Week 2016 per Liza, the Fox Fairy [+leggi anche:
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intervista: Karoly Ujj Mészáros
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), Szabolcs Thuróczy (Kills on Wheels [+leggi anche:
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) Alexandra Borbély (la protagonista di Corps et âme), Roland Rába (Silent Ones [+leggi anche:
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), Zsolt Trill (Paw, Strangled [+leggi anche:
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), Miklós Székely, András Vinnai e Tibor Bödöcs.

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Scritta da Mark Bodzsár in collaborazione con Juli Jakab e István Tasnádi, la trama si svolge all’inizio degli anni ’70. Fabian il vampiro ritorna nel suo Paese, la Repubblica Popolare d’Ungheria, dopo essere stato nell’Occidente imperialista, diventando quindi un bersaglio per i servizi segreti comunisti. Mentre viene sorvegliato, sboccia l’amore con Maria, una giovane incaricata di spiarlo e che deve scegliere tra lui e il regime che la sfrutta. Un intrigo sentimentale satirico che mette insieme la figura del vampiro ai film di spionaggio e che, oltre alla descrizione paranoica del regime comunista ungherese, riflette anche sul nostro presente nel quale il tema della sorveglianza riguarda tutti noi.

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(Tradotto dal francese da Michael Traman)

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