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CPH:DOX 2018

Lo scandaloso doc svedese The Raft vince il CPH:DOX

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- I vincitori della 15a edizione di CPH:DOX sono stati annunciati durante la cerimonia di premiazione al Kunsthal Charlottenborg di Copenhagen venerdì 23 marzo

Lo scandaloso doc svedese The Raft vince il CPH:DOX
Il regista Marcus Lindeen (a destra) festeggia la sua vittoria (© Myrto Kyritsi)

I vincitori della 15a edizione di CPH:DOX sono stati resi pubblici alla cerimonia di premiazione che si è svolta al Kunsthal Charlottenborg di Copenaghen venerdì 23 marzo. "Trovo qualcosa di bello nelle ambizioni umane che non riescono a raggiungere i loro obiettivi prefissati. Uno sguardo ravvicinato a questo scenario vi darà nuove prospettive, nuovi fili, nuovi livelli. Trovo tutto molto interessante da un punto di vista artistico", ha affermato il regista svedese Marcus Lindeen in una recente intervista alla stazione radiofonica nazionale svedese SR. Il regista, che in precedenza ha ritratto due transessuali pentiti in Regretters (2010), ora continua la sua ricerca sugli esperimenti radicali andati male in The Raft [+leggi anche:
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intervista: Marcus Lindeen
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, il vincitore del primo premio di quest’anno nella competizione principale al CPH:DOX.

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Lindeen, nato nel 1980 e con un passato nel giornalismo e nel teatro, aveva trovato alcune vecchie notizie che avevano stuzzicato la sua curiosità, riportanti una spedizione alquanto "scandalosa" nel 1973. Tutto avvenne a bordo di una zattera chiamata Acali, che trasportava sei uomini e sei donne dalle Canarie in Messico. Il promotore era un uomo chiamato Santiago Genovés (1923-2013), un antropologo messicano e navigatore esperto in diverse spedizioni di Thor Heyerdahl, il cui scopo era condurre un esperimento sociale "su violenza, aggressività, sesso e comportamento di gruppo", e che documentò scrupolosamente tutto in diari, questionari e filmati. In The Raft, Lindeen giustappone il materiale originale con interviste inedite con i membri dell'equipaggio, riuniti per la prima volta dall'esperimento a bordo del "Sex Raft", come era noto ai media dell'epoca. "Non possiamo immaginare una metafora migliore per quello che stiamo provando tutti a fare ogni giorno nel campo del documentario. Siamo orgogliosi di annunciare un film che trasuda CPH:DOX da tutti i pori, nel suo perfetto connubio di forma e contenuto, di umanità ed estetica", conclude l’esaltata motivazione della giuria.

Sei competizioni si sono tenute al CPH:DOX quest'anno, di cui cinque vincitori sono stati scelti da una giuria, uno dal pubblico. Il vincitore del premio F:ACT, "dedicato a film investigativi e socialmente impegnati", è stato Laila at the Bridge (Canada-Afghanistan) di Elizabeth Mirzaei e Gulistan Mirzaei, un ritratto della filantropia attraverso una donna afgana che dedica la sua vita a curare eroinomani nella Kabul contemporanea. Il premio Nordic:Dox è andato al titolo danese-groenlandese Lykkelænder [+leggi anche:
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dell'artista visivo danese Lasse Lau, un'esplorazione del rapporto tra la Groenlandia e la Danimarca, tra fantasie e miti.

Il destinatario del premio Next:Wave, "per talenti nuovi ed emergenti", è stato Beautiful Things [+leggi anche:
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dei registi italiani Giorgio Ferrero e Federico Biasin; il premio New:Vision è stato assegnato a Wild Relatives [+leggi anche:
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(Germania/Libano/Norvegia) di Jumana Manna; il premio del pubblico Politiken, per gentile concessione dell'omonimo quotidiano, è andato a False Confessions (Danimarca/Germania), diretto da Katrine Philp.

Menzioni speciali sono state conferite ad América di Erick Stoll e Chase Whiteside (USA; concorso principale), Translations di Tinne Zenner (Groenlandia/Canada/Danimarca; premio New:Vision), The Night [+leggi anche:
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di Steffan Strandberg (Svezia/Norvegia; premio Nordic:Dox) e Minding the Gap di Bing Liu (USA; premio Next:Wave).

L'elenco completo dei vincitori:

Dox:Award
The Raft [+leggi anche:
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intervista: Marcus Lindeen
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 – Marcus Lindeen (Svezia/Danimarca/USA/Germania)
Menzione speciale
América – Erick Stoll, Chase Whiteside (USA)

Premio F:ACT
Laila at the Bridge – Elizabeth Mirzaei, Gulistan Mirzaei (Canada/Afghanistan)

Premio New:Vision
Wild Relatives [+leggi anche:
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– Jumana Manna (Germania/Libano/Norvegia)
Menzione speciale
Translations – Tinne Zenner (Groenlandia/Canada/Danimarca)

Premio Nordic:Dox
Lykkelænder [+leggi anche:
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– Lasse Lau (Danimarca/Groenlandia)
Menzione speciale
The Night [+leggi anche:
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– Steffan Strandberg (Svezia/Norvegia)

Premio Next:Wave
Beautiful Things [+leggi anche:
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– Giorgio Ferrero, Federico Biasin (Italia)
Menzione speciale
Minding the Gap – Bing Liu (USA)

Premio del pubblico Politiken
False Confessions – Katrine Philp (Danimarca/Germania)

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(Tradotto dall'inglese)

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