06/04/2018 - L’acclamata regista finlandese, nominata a un Academy Award per il suo corto Do I Have to Take Care of Everything?, ha appena terminato il montaggio del suo attesissimo secondo lungometraggio

La regista Selma Vilhunen (© Janina Daria Witkowski)

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scheda film] di Selma Vilhunen ha già vinto il premio Work-in-Progress al Finnish Film Affair lo scorso settembre. Scritto da Kirsikka Saari, comproprietaria della casa di produzione di Vilhunen Tuffi Films, racconta la storia di due adolescenti il ​​cui amore ritrovato viene interrotto da una gravidanza non pianificata. Quando decidono di tenere il bambino, Lenni (Jere Risteppä), futuro padre di 15 anni, si rivolge al molto più vecchio Janne (Ville Haapasalo) per avere supporto. Ma ottiene più di quanto avesse stabilito dal suo improbabile nuovo mentore, che fa parte del movimento di destra.

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"A uomini come Janne piacciono i ‘bei vecchi tempi’, quando i ruoli di genere erano chiaramente definiti e la Finlandia non aveva tanti immigrati", spiega Vilhunen. "Questa 'mascolinità nostalgica' è qualcosa che tutti sostengono. E Lenni, che si trova in uno stato così vulnerabile, non può fare a meno di esserne attratto". Benché non si risparmi svolte drammatiche, Vilhunen è fermamente convinta che la sua non sia una storia triste. Dopotutto, anche il suo film precedente, Little Wing [+leggi anche:
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scheda film], nominato al Nordic Council Film Prize, trattava il tema di un padre assente, con un protagonista estremamente giovane. "È una storia d'amore tra Lenni e Kiira (Rosa Honkonen). Non possono contare sugli adulti, ma sono entrambi creativi e coraggiosi nella ricerca di un modo per andare avanti. C'è qualcosa negli adolescenti che rende grandi i personaggi drammatici".

Questa volta si concentra su un ragazzo, ma la Tuffi Films, che è composta tutta da donne, si è recentemente impegnata a creare una cultura equa e rispettosa sul posto di lavoro. A tal proposito, Vilhunen non esita a sottolineare che c'è una sola cosa da fare: "Abbiamo bisogno di più film su donne e ragazze", sottolinea, reduce dalla sua vittoria ai Jussi Awards finlandesi per il documentario al femminile Hobbyhorse Revolution [+leggi anche:
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scheda film]. "Altrimenti, continueremo a vederle come una sorta di stranezza. Anche se è appena cominciato, anche in Finlandia, trovo il dibattito #MeToo sano e stimolante. Il cinema è un mezzo importante, quindi possiamo essere una parte significativa di questo movimento. Abbiamo solo bisogno di più storie che riflettano questo".

Con un’uscita prevista nel 2018 e prodotto da Elli Toivoniemi e Venla Hellstedt (Tuffi Films), il film è finanziato dalla Finnish Film Foundation, Church Media Foundation, Creative Europe Slate Fund, l’emittente finlandese Yle, lo Swedish Film Institute, il Netherlands Film Fund e Nordisk Film.

(Tradotto dall'inglese)