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PRODUZIONE Italia / Belgio

Gabriele Mainetti gira Freaks Out

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- Il regista torna dietro la macchina da presa per un film ambientato nella Roma del ’43, in piena guerra. Nel cast Aurora Giovinazzo e Claudio Santamaria

Gabriele Mainetti gira Freaks Out
Il regista Gabriele Mainetti

Gabriele Mainetti torna dietro la macchina da presa, dopo lo straordinario successo di Lo Chiamavano Jeeg Robot [+leggi anche:
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intervista: Gabriele Mainetti
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, per l’attesissimo Freaks Out [+leggi anche:
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. Le riprese del secondo lungometraggio del 41enne regista romano si svolgeranno nella Capitale e in Calabria per 12 settimane. Sarà di nuovo Roma dunque la cornice che accoglierà i protagonisti di questa storia. Siamo nel ‘43, nel pieno della seconda guerra mondiale, e la città eterna ospita il circo in cui lavorano Matilde, Cencio, Fulvio e Mario, legati come fratelli. Israel, il proprietario e loro padre putativo, scompare nel tentativo di aprire una via di fuga dal conflitto per tutti loro, oltre oceano. I quattro protagonisti sono allo sbando. Senza qualcuno che li assista ma, soprattutto, senza il circo, hanno smarrito la loro collocazione sociale e si sentono solo dei fenomeni da baraccone, in una città in guerra.

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Nel cast Aurora Giovinazzo, Claudio Santamaria (protagonista di Jeeg Robot), Pietro Castellitto, Giancarlo Martini, con la partecipazione di Giorgio Tirabassi, Max Mazzotta, Franz RogowskiFreaks Out è prodotto da Lucky Red e Goon Films con Rai Cinema, in coproduzione con la belga GapBusters, da un soggetto originale di Nicola Guaglianone e una sceneggiatura scritta a quattro mani dallo stesso Guaglianone con Gabriele Mainetti. A firmare le musiche ancora una volta Michele Braga con Mainetti.

A due anni dal successo de Lo chiamavano Jeeg Robot, abbiamo lavorato insieme a Gabriele Mainetti, che è anche produttore, e a Rai Cinema per gettare le basi di un film ambizioso e originale”, dichiara Andrea Occhipinti di Lucky Red. Mentre dalla Goon Films di Mainetti fanno sapere: “Si dice che il secondo film sia il più difficile da realizzare, soprattutto quando il primo ha generato un riscontro positivo. Non sarà facile soddisfare le aspettative ora che l'asticella si è alzata ulteriormente. Come nella precedente esperienza faremo del nostro meglio per fare di più di quello che potremmo permetterci. Alla fine l’approccio produttivo sarà com’è stato con Jeeg... solo su una scala più grande”.

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