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FINANZIAMENTI Francia

Pubblicità, una manna dal cielo

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La prossima apertura dei settori attualmente vietati alla pubblicità sulle televisioni francesi comincia a solleticare gli appetiti, in ragione del volume colossale di incassi che porterà un cambiamento del genere. Alla richiesta della Commissione europea che ha inaugurato in maggio 2002 una procedura contro la Francia sulla questione, il ministro della cultura Jean-Jacques Aillagon ha risposto decidendo l'accesso alla pubblicità sul piccolo schermo per la grande distribuzione e la edizione. Il settore della stampa e del cinema restano per il momento ancora protetti ma non dovrebbe tardare neppure il loro turno.

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L’ampiezza degli incassi prevedibili ha portato il CSA (Consiglio Superiore per l’Audiovisivo) a considerare, in un documento consegnato martedi scorso, che una parte debba essere ridistribuita agli attori emergenti del settore, in particolare alle televisioni locali e agli operatori della futura TNT (Televisione Digitale Terrestre), un progetto che sembra non avere prospettive dal momento che pur avendo assegnato i canali televisivi, nessuno è intenzionato a vendere al pubblico il decoder che permetterebbe di riceverli.
Questa eventualità ha fatto reagire l'ARP (Auteurs-Réalisateurs-Producteurs), che ha reclamato nuove negoziazioni in modo che i benefici futuri permettano di migliorare i meccanismi di sostegno alla creazione. Sottolineando “lo stato declinante dei finanziamenti alla produzione audiovisiva e la fragilità delle imprese di produzione cinematografica indipendenti, l’ARP ritiene che questa manna pubblicitaria debba incoraggiare gli operatori televisivi a favorire lo sviluppo della creazione pubblicitaria e audiovisiva in Francia".

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(Tradotto dal francese)

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