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BRIFF 2018

Recensione: Doubleplusungood

di 

- L’insolito film di Marco Laguna racconta l'odissea barocca, epica, gore e psichedelica di un assassino fiammante e mistico

Recensione: Doubleplusungood
Philippe Genion in Doubleplusungood

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di Marco Laguna, una vera e propria esperienza cinematografica selezionata in Competizione nazionale al Festival internazionale del cinema di Bruxelles, segue le orme di un killer dagli accenti mistici che si è prefissato un obiettivo un po’ particolare. Nel 2018, in un paese che non esiste, Dago Cassandra torna nel suo regno dopo 15 anni di esilio, investito di una missione divina: uccidere i 12 apostoli di Lucifero rappresentati dalla piramide del potere... Il suo sacrificio lo condurrà in un spirale omicida senza fine.

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La storia avanza sul filo dei cadaveri seminati da Dago sulla sua strada. Ogni omicidio è oggetto di un piccolo quadro autonomo, ciascuno dei quali sviluppa altrettanti stili e tributi alle passioni cinematografiche e letterarie del regista. Perché Doubleplusungood è un film tributo. Un tributo a un'America di fantasia che esiste solo nei vecchi film noir e nei polizieschi di serie B. Un tributo a un senso acuto della parola e a un certo gusto per la declamazione: Cassandra sgrana belle parole come le perle del suo rosario e rivisita le Sacre Scritture macchiandole con qualche spruzzo di sangue. Un tributo ai film di genere, di molti generi, da Non aprite quella porta ai film di inseguimenti, una passione sublimata da auto bellissime, magnifici perdenti, pistole e altre armi letali.

Doubleplusungood è quindi al contempo un film tributo, un film oggetto, e forse anche un film di culto. Brulicante di riferimenti, possiamo sentire l'amore radicato in Marco Laguna per una certa idea dell'America, del poliziesco, dell'antieroe. Sul filo dei 12 omicidi sotto forma di 12 vignette che compongono il film, dove l'eroe si diletta nella messa in scena sempre molto spettacolare della caduta delle sue vittime, Marco Laguna filma il Belgio come se fosse in California, seguendo le orme del suo protagonista (interpretato dal musicista Wild Dee), una sorta di incrocio iper cinematografico tra un De Niro che abbia seriamente sofferto e un detective privato vintage passato al lato oscuro della forza.

Barocco, epico, psichedelico, feticista, gore, punk, Doubleplusungood è tutto questo insieme, e anche di più. Si tratta del primo lungometraggio di Marco Laguna, meglio conosciuto come cantante del gruppo radicale La Muerte. Appassionato di immagini e di cinema, diventato anche regista e produttore di video musicali da alcuni anni, ha impiegato cinque anni per girare Doubleplusungood, con mezzi estremamente limitati. Il film è ovviamente prodotto dal regista, che ha anche fatto ricorso al crowdfunding per completare il (mini) budget. Un film girato ai margini, che potrebbe benissimo incontrare il gusto del pubblico che ha il culto degli emarginati che osano tutto.

Prodotto da Stempel e Topcare, Doubleplusungood è stato già selezionato all’Etrange Festival a Parigi e al Brussels International Fantastic Film Festival, ed è stato presentato lunedì scorso nell’ambito del primo Festival internazionale del cinema di Bruxelles, in Competizione nazionale.

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