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TORONTO 2018 Discovery

Recensione: Farming

di 

- TORONTO 2018: Il violento film d'esordio di Adewale Akinnuoye-Agbaje è un racconto autobiografico dell'esperienza di un britannico dalla pelle nera

Recensione: Farming
Damson Idris (davanti) in Farming

"Farming" è un termine colloquiale usato dagli assistenti sociali britannici per descrivere una pratica diffusa negli anni '60, '70 e '80 che vedeva i genitori nigeriani mandare i propri figli a vivere con famiglie di affidatari bianchi di classe operaia in Gran Bretagna, credendo che ciò avrebbe dato loro una vita migliore. Il rovescio della medaglia di questo "farming out" è focalizzato in modo straziante nel film d'esordio dell’attore britannico Adewale Akinnuoye-Agbaje, intitolato appunto Farming [+leggi anche:
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, proiettato nella sezione Discovery del Toronto International Film Festival.

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Farming è un racconto autobiografico delle esperienze personali del regista cresciuto a Tilbury, dove è stato trascurato dalla sua famiglia adottiva, è stato vittima di bullismo a scuola e si è unito a una crudele banda di skinhead razzisti. Ci sono alcuni echi qui del film di Jon S. Baird del 2008, Cass [+leggi anche:
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, che raccontava la storia in Giamaica di Cass Pennant, un ragazzo nero adottato da una famiglia bianca che si univa al famigerato contingente di hooligan del West Ham United, l'Inter City Firm. Akinnuoye-Agbaje ha realizzato un film molto più serio di quel dramma giovanile del 2008 poiché esplora questo fenomeno concentrandosi sulla tormentata coscienza del protagonista. Che cosa c'è nella sua educazione e nella società britannica che ha fatto sì che lo sceneggiatore-regista volesse rinnegare il colore della sua pelle?

È un contesto formidabile per un dramma, quindi è un peccato che questo film non renda giustizia al soggetto. Farming è un film incredibilmente violento, fin dalla prima scena, in cui un uomo di colore subisce un attacco razzista per strada, fino alle sgradevoli sequenze del giovane Enitan (Zephan Amissah) in una scuola nigeriana, passando per la casa di Tilbury dove vediamo l'adolescente Enitan (Damson Idris) denigrato dalla madre adottiva Ingrid (Kate Beckinsale) e dal padre camionista Jack (Lee Ross), che rimandano il loro malconcio figlio adottivo sulla strada per affrontare i teppisti che lo hanno appena picchiato a sangue.

Gli skinhead, guidati dal sociopatico Levi (John Dagleish), agiscono in modo altrettanto esagerato e pesante quando combattono, e Akinnuoye-Agbaje lascia troppo spazio alle scene di Enitan che viene umiliato e picchiato da questo gruppo di teppisti. La ripetitività della violenza rende l’idea del trauma e il conseguente stato psicologico negativo del nostro protagonista, ma va anche a scapito dello sviluppo del personaggio, e la sua mancanza fa sembrare la decisione finale di Enitan più un ripensamento che una riflessione del regista sulla propria storia. Neanche l'unica figura empatica che cerca di aiutare Enitan, un'insegnante interpretata da Gugu Mbatha-Raw, sfugge all'ira della banda.

È un peccato perché in fondo Farming ha una qualità viscerale che conferisce al mondo ritratto un senso di terrore e paura, e l'argomento merita una discussione. Ma il buon lavoro è annullato dalle esagerazioni e dall'equazione aggressività-emozione.

Farming è una coproduzione britannico-americana di Montebello Productions, Groundswell e AAA Studios. Il film è guidato da Logical Pictures e Metalwork Pictures in associazione con HanWay Films. HanWay si occupa anche delle vendite internazionali.

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(Tradotto dall'inglese)

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