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TORONTO 2018 Contemporary World Cinema

Recensione: Il vizio della speranza

di 

- TORONTO 2018: Il regista napoletano Edoardo de Angelis ha presentato a Toronto un dramma sulla maternità surrogata, la prostituzione e il traffico di esseri umani nel mondo della camorra

Recensione: Il vizio della speranza
Pina Turco in Il vizio della speranza

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si presenta come un dramma sociale sulla povertà, l'immigrazione africana, il traffico di esseri umani e il business della maternità surrogata in terra di camorra.

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Il vizio della speranza si svolge a Castel Volturno, pericolosa spiaggia napoletana, affatto turistica, che è stata teatro (nel cinema e nella vita reale) di traffico di droga, prostituzione e, ora, della mafia della maternità surrogata. Questo film atmosferico, che evoca il consueto clima malsano prossimo al terrore psicologico di Dogman [+leggi anche:
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o L’imbalsamatore del connazionale Matteo Garrone, è interpretato da Maria (Pina Turco), una donna che mantiene la sua famiglia con il business della maternità surrogata di prostitute. Ogni giorno Maria si dedica al trasporto delle vittime della mafia in barca lungo il fiume Volturno. La sua missione è quella di portare le donne che si trovano al loro ultimo mese di gravidanza in una baracca sudicia dove partoriranno senza strumenti medici o infermieri che possano assisterle nel parto.

Il film comincia con la scomparsa di una delle ragazze africane. Maria, fedele al suo ruolo nella mafia locale, inizia una ricerca a piedi e con la sua barca di legno per ritrovarla. La caccia alla fuggitiva diventa un evento cruciale che le darà la forza di confessare sia alla sua famiglia che alla matriarca che cura gli affari un grande segreto che distruggerà la sua libertà e la sua vita, poiché anche Maria è incinta. Il vizio della speranza è un dramma straziante sul mito del boia che si trasforma in vittima.

Al ritmo di ballate napoletane e canzoni tribali africane, seguiamo la tragica storia di una donna che perde la sua posizione di potere (simbolicamente maschile) nella mafia locale. Il cineasta napoletano rappresenta questa regressione dell'autorità attraverso la femminilizzazione del personaggio. Così, la protagonista che si vestiva, camminava e si comportava come un uomo all'inizio del film finirà per sviluppare un sorprendente istinto materno che rimetterà la sua vita in gioco. Il vizio della speranza è un ritratto della sfortunata condizione femminile nel mondo della camorra che tratta i temi della prostituzione, del traffico di persone, della maternità surrogata e della povertà nei comuni del napoletano.

Il vizio della speranza è prodotto da Tramp LimitedO' Groove e Medusa Film. La compagnia True Colours si occupa delle vendite internazionali.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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