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BLACK NIGHTS 2018 Concorso

Recensione: Sunburn

di 

- Il quarto film del regista portoghese Vicente Alves do Ó è un dramma che coinvolge quattro personaggi in preda al panico per l'inaspettato ritorno di un vecchio amico e amante

Recensione: Sunburn
Ricardo Barbosa in Sunburn

Il quarto lungometraggio del regista portoghese Vicente Alves do Ó (Al Berto [+leggi anche:
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, presentato in anteprima mondiale nella selezione ufficiale di Tallinn Black Nights, è un altro di una (per fortuna) crescente serie di film LGBT d'autore che non trattano della sessualità dei loro personaggi, e invece affrontano i temi dell'amore e del romanticismo in modo più universale. Questo è un chiaro segno dei tempi, in cui l'etichetta di "film LGBT" sta diventando riduttiva, ma questo particolare titolo ha un problema che capovolge la questione.

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Un gruppo di amici intimi tra i trenta e i quarant'anni trascorre un fine settimana di relax in una casa delle vacanze nel sud del Portogallo: Francisco (Nuno Pardal), il proprietario della villa; lo sceneggiatore Simão (Ricardo Barbosa), che sta lavorando a uno script intitolato Sunburn; il romantico Vasco (Ricardo Pereira), che ha appena iniziato una relazione online con un uomo sposato; e l'attraente bionda Joana (Oceana Basilio), che ha stretto un accordo con Francisco per portare in grembo suo figlio. Sono tutti belli ed eleganti, con corpi ben tonificati, e hanno l'aria di appartenere al popolo urbano più cool e di successo.

Il film si apre con una scena di loro che ballano nella piscina della villa su una canzone del musicista brasiliano di samba-rock Johnny Hooker. Si abbracciano e si toccano mentre bevono gin tonic, e scopriremo di più sulle loro relazioni il giorno dopo, quando una chiamata di David, un vecchio amico che ha lasciato il paese dieci anni fa, li coglie di sorpresa. David vuole andarli a trovare, e questo suscita vecchie emozioni e porta a una tensione con cui Alves do Ó gioca per tutto il film.

David ha chiaramente ferito ognuno di loro in modo profondo, e attraverso le loro interazioni, che vanno dai sussurri emotivi a uno scontro fisico diretto, apprendiamo gradualmente le loro ragioni per essere eccitati e/o spaventati dalla sua visita annunciata. Le azioni dei quattro protagonisti sono a volte intervallate da una narrazione fuori campo di David, che sembra parlare a ognuno di loro, suggerendo misteriosamente la sua visione piuttosto nichilista di ciò che è successo dieci anni prima.

La location unica della villa bianca, asettica e lussuosa è compensata da un incendio boschivo off screen – arriviamo a sentire i suoni di sirene, aeroplani ed elicotteri, e si scorge solo una nuvola di fumo in lontananza. Ciò aumenta la sensazione di isolamento e tensione quando i vecchi rancori cominciano a riemergere.

Oltre alle tre canzoni di Hooker, l'unica musica del film è un frammento di "Nisi Dominus Cum Dederit" di Vivaldi, usato per enfatizzare un paio di momenti drammatici. Il direttore della fotografia Luís Branquinho cattura vividamente l'atmosfera opprimente della calda giornata estiva, e la sua camera spesso ispeziona da vicino i volti e i corpi dei protagonisti, e in particolare segue i loro frequenti scambi tattili.

Ma con tutta l'attenzione profusa sugli attributi visivi dei protagonisti, i loro personaggi sono poco sviluppati e principalmente definiti dalle loro relazioni reciproche. Poiché la nostra conoscenza su di loro è limitata in tal modo, è difficile relazionarsi all'intensità dei problemi che stanno attraversando, e lo stereotipo del "dramma gay" verrà probabilmente alla mente di molti spettatori. O forse il nostro inconscio non ha ancora pienamente accettato lo spirito dei tempi che così consapevolmente difendiamo?

Sunburn è prodotto dalla portoghese Ukbar Filmes, e la torinese The Open Reel detiene i diritti internazionali.

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(Tradotto dall'inglese)

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