email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

LES ARCS 2018

Recensione: Jellyfish

di 

- Il britannico James Gardner mostra promettenti qualità di regista con un primo lungometraggio caratterizzato da un pungente realismo sociale

Recensione: Jellyfish
Liv Hill in Jellyfish

"Stavi cercando qualcosa di facile?", "chiunque può imparare una routine e attenersi ad essa, ma non è quello che stiamo cercando qui, deve venire dal profondo". Mettendo queste parole nella bocca di uno dei suoi personaggi principali, il regista britannico James Gardner mostra in qualche modo il colore e l'ambizione di Jellyfish [+leggi anche:
trailer
intervista: James Gardner
scheda film
]
, il suo primo lungometraggio. Il film attinge al sentiero battuto del racconto di formazione centrato su un’adolescente e la sua famiglia disfunzionale - sullo sfondo di un intransigente realismo sociale (alla Ken Loach, per intenderci) che si addentra nel quotidiano della classe operaia di una città balneare stretta tra il cielo grigio e lo scintillio delle sale da gioco - ma cerca di trovare una via di fuga originale alla vita statica della sua protagonista attraverso l'apprendimento autodidatta dell'arte della stand-up comedy.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Proiettato nel programma Playtime del 10° Les Arcs Film Festival, Jellyfish ha già ottenuto numerosi riconoscimenti dalla sua anteprima a Tribeca, in particolare a Edimburgo (premio dell’interpretazione per Liv Hill e Sinéad Matthews), Dinard (quattro premi tra cui il Grand Prix, il titolo di miglior sceneggiatura e il premio della critica) e Roma (miglior film della selezione Alice nella città), con la più giovane delle sue due attrici principali che è stata anche nominata miglior rivelazione ai British Independent Film Awards e ha ricevuto menzioni speciali a Dinard e Roma.

"La mamma non si sente bene". A 15 anni, Sarah (Hill) si ritrova, come scopriamo abbastanza presto, con pesanti responsabilità sulle spalle poiché sua madre Karen (Matthews), quasi muta, non sembra lasciare il suo letto o il divano dove giace ipnotizzata davanti alla televisione. E visto che di padri all'orizzonte non ce ne sono, l'adolescente è al 100% responsabile della vita quotidiana di suo fratello Marcus (Henry Lile) e di sua sorella Lucy (Jemima Newman), che bisogna portare e riportare dalla scuola elementare, svegliare, vestire, nutrire, rassicurare, ecc. Poiché i soldi mancano, Sarah lavora anche part-time in una sala giochi dove il suo capo (Angus Barnett) la sfrutta spudoratamente e alcuni clienti le offrono degli extra in cambio di una rapida masturbazione. Un'esistenza precaria che non migliora quando la ragazza si rende conto che la famiglia ha tre mesi di affitto arretrati e che le indennità di sua madre sono sospese, giacché quest’ultima si rivela in realtà bipolare, soggetta a eccessi di spese folli, specialmente al parco divertimenti Dreamland. Combattendo contro una situazione sempre più grave che nasconde al mondo esterno, Sarah, che ha un carattere molto forte, è anche incoraggiata (duramente) da un insegnante di teatro (Cyril Nri) a sviluppare il suo potenziale come stand-up comedian. Comincia quindi a scrivere uno sketch mentre lotta disperatamente per tenere a galla la sua famiglia. Ma la barca è sempre più pesante e il mondo crudele...

Al di là dell'indiscutibile qualità generale dell'interpretazione (quindi anche della direzione del regista, con molti giovani attori da incanalare) e una trama che (come spesso accade nelle opere prime) accelera un po' troppo nella sua parte finale, Jellyfish svela soprattutto le molte qualità di regista di James Gardner, che dimostra un vero senso dell’atmosfera e precisione, e una promettente padronanza dell’inquadratura, della luce (Peter Riches alla direzione della fotografia) e della musica (composta da Victor Hugo Fumagalli). Un talento emergente il cui sviluppo è atteso con curiosità nei suoi prossimi film.

Jellyfish sarà lanciato nel Regno Unito il 15 febbraio prossimo da Republic Film Distribution. Le vendite internazionali sono affidate a Bankside Films.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dal francese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy