email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

BERLINALE 2019 Berlinale Special

Recensione: It Could Have Been Worse - Mario Adorf

di 

- BERLINO 2019: Il documentarista tedesco Dominik Wessely propone un interessante viaggio soggettivo, quello dell'attore Mario Adorf, attraverso oltre mezzo secolo di cinema

Recensione: It Could Have Been Worse - Mario Adorf

La confezione di questo percorso di vita e di lavoro di un attore, in compagnia dell'attore stesso, sarà pure convenzionale (con estratti di film che scandiscono un montaggio cronologico di interviste al soggetto, seduto o mentre cammina in luoghi significativi, da solo o con persone che hanno segnato la sua carriera, il tutto illustrato anche da filmati d'archivio), ma in realtà è un buon momento quello che passiamo con lo svizzero-tedesco Mario Adorf nel documentario di Dominik Wessely It Could Have Been Worse - Mario Adorf [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
, presentato a Berlino della sezione Berlinale Special. Facciamo con lui un interessante viaggio soggettivo, a partire dagli anni '50, attraverso oltre mezzo secolo di grande cinema tedesco, italiano, mondiale, ma senza dimenticare i suoi percorsi laterali, dove si trovano i brutti e cattivi, il giallo, dove incrociamo Fassbinder, o Dario Argento...

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

La prospettiva del personaggio è interessante perché piuttosto singolare. La sua vita ha attraversato non solo diversi paesi, ma la Storia, in un modo che ha nutrito il suo lavoro (il fatto di far parte, suo malgrado o no, da bambino, della Gioventù hitleriana gli ha permesso, ad esempio, di costruire il suo ruolo nel capolavoro premio Oscar e impalmato a Cannes Il tamburo di latta di Volker Schlöndorff), ma è soprattutto il suo modo di forgiare una carriera (considerevole) e anche una forma di etica come attore, soprattutto dalla sua posizione di attore di robusta costituzione legato a ruoli specifici, che è originale. Lavorando con i due suddetti registi tedeschi così come con Comencini, Sam Peckinpah, Dino Risi, Skolimowski, Lattuada, Gianni Amelio, Chabrol, Bille August, anche se non necessariamente in ruoli principali, la sua presenza fisica unica gli è valso lo status di attore di culto tra gli appassionati di film italiani di serie B degli anni '70 e '80, per esempio.

Incrociamo nel documentario di Wessely figure come Senta Berger e Margarethe von Trotta, al fianco di Adorf in un'intervista per ricordare aneddoti e momenti del cinema. E poi c'è Hanna Schygulla, Brigitte Bardot, Charlton Heston, Karl Marx a Casablanca (!), ma l'interesse qui sta nella combinazione del repertorio, ben illustrato (il regista trascorre il tempo necessario su alcuni film selezionati, così da farceli apprezzare e apprezzare ciò che portano al discorso del film), con la scoperta di cose che sappiamo meno – a cominciare dalla carriera stessa di Mario Adorf.

L'attore rivela a un certo punto che è osservando le prove dietro le quinte di un teatro che ha avuto l'idea geniale di iniziare la sua carriera sul palco, ed è stato l'unico tra i suoi amici studenti di arti drammatiche a pensarci. Quindi è abbastanza naturale che la passeggiata che facciamo qui con lui, con quello sguardo, sia un po' diversa e molto rinfrescante.

It Could Have Been Worse - Mario Adorf è prodotto dalla società tedesca Coin Film.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dal francese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy