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BERLINALE 2019 Forum

Recensione: Belonging

di 

- BERLINO 2019: Il secondo lungometraggio del cineasta turco Burak Çevik è una ricostruzione topografica sperimentale dell'omicidio di sua nonna

Recensione: Belonging
Eylül Su Sapan in Belonging

Il regista, produttore, sceneggiatore e montatore turco Burak Çevik ha portato in anteprima al Forum del 69° Festival di Berlino il suo secondo lungometraggio Belonging [+leggi anche:
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intervista: Burak Çevik
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(in turco ‘Aidiyet’). Dopo aver presentato alla precedente edizione della Berlinale la sua straordinaria opera prima The Pillar of Salt [+leggi anche:
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, il giovane regista di ventisei anni torna nella competizione tedesca con il suo lavoro più personale, basato sul caso criminale in cui la sua famiglia fu coinvolta quindici anni fa.

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Il film è una ricostruzione dell'omicidio a sangue freddo della nonna di Çevik, commesso da sua zia e dal suo amante nel 2003, quando il regista aveva dieci anni. La straordinaria unicità di questo lavoro sta nella formula che l'autore ha scelto per rappresentare la tragedia. La sua messa in scena non corrisponde a quella di un crime thriller tradizionale. La prima metà di Belonging è una sorta di omaggio a Landscape Suicide di James Benning che offre una contemplazione dei luoghi in cui è stato pianificato e commesso il fatto. Il regista accompagna questa osservazione topografica con la narrazione fuori campo del discorso dettagliato che il fidanzato di sua zia tenne durante il processo, prima che la coppia fosse condannata all'ergastolo.

Passata la metà, il film diventa una finzione romantica sul momento in cui sua zia Pelin (Eylül Su Sapan) e il suo futuro complice Onur (Çaglar Yalçinkaya) si incontrano all'uscita di un bar. La crudeltà verbale delle dichiarazioni al processo che abbiamo ascoltato nella prima parte del film è sostituita dall'innocente conversazione di due giovani che cercano di conoscersi mentre camminano e bevono caffè a casa di Pelin. La teatralità di quell'incontro di una notte si distingue per i dialoghi infiniti che i protagonisti intrattengono, scritti in un incrocio tra Éric Rohmer e Richard Linklater.

Belonging è prodotto dalle compagnie turche Fol Film e Kuyu Film, la canadese Acéphale e il produttore basato in Francia Kerem Ayan. Le vendite internazionali sono curate da Fol Film.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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