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FILM / RECENSIONI

Recensione: Curiosa

di 

- Sul tema audace dell’erotismo e dell’emancipazione di una donna nel XIX secolo, il primo lungometraggio di Lou Jeunet si distingue senza convincere del tutto

Recensione: Curiosa
Noémie Merlant in Curiosa

Nel panorama di una produzione francese certamente diversificata, ma dove il peso delle prevendite televisive troppo spesso ostacola l'audacia di giovani cineasti, Curiosa [+leggi anche:
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, il primo lungometraggio di Lou Jeunet lanciato nelle sale francesi da Memento Films Distribution, era sulla carta un oggetto strano, con una regista alle redini di un'opera ispirata a fotografie erotiche risalenti al 1897. La modella? Marie de Régnier, una giovane donna della borghesia culturale parigina (suo padre era il poeta Josée-Maria de Heredia). Il fotografo? Il romanziere Pierre Louys, un seduttore che non fa mistero del suo appetito carnale ("per me, ciò che chiamano amore è la soddisfazione dei sensi"). Due personaggi che instaurano una relazione amorosa segreta nell’arco di pochi incontri clandestini pieni di nudità e altamente iniziatici ("è importante per me essere fotografata in pose moralmente riprovevoli"). Ma i sentimenti presto interferiranno con il divertimento.

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"Non ho potuto essere tuo marito, allora sarò il tuo amante; ti insegnerò tutti i vizi". Il seducente Pierre (Niels Schneider) si è fatto soffiare Marie (Noémie Merlant) dal suo "amico" Henri de Régnier (Benjamin Lavernhe), anch'egli poeta, ma assolutamente privo di fantasia. Sposata senza avere voce in capitolo e per salvare le finanze dei suoi genitori, la giovane donna si getta molto rapidamente tra le braccia di Peter. Ma quest’ultimo ha, tra le altre conquiste, anche un'elettrizzante amante algerina Zohra (Camélia Jordana), dai costumi più che liberi per l'epoca e che lui condivide occasionalmente con i suoi amici. Perché in realtà, Pierre è soprattutto un voyeur che non perde occasione per completare la sua collezione di foto di nudi femminili. La gelosia e la passione consumeranno quindi Maria, pronta a tutto per amore di Peter e impenetrabile quando suo marito scopre le foto erotiche che Pierre le ha scattato ("vuoi che lui ti tratti come una puttana?").

Tra sguardi, stampe, colori e dialoghi tra gente altolocata ("non dica ‘voglio fare l’amore’, dica ‘sono nervosa’), Curiosa sfiora la superficie della potenziale crudezza del suo soggetto, toccandolo delicatamente piuttosto che scivolando nell’oscenità (con il personaggio di Zohra che condensa le poche scene più "calde"). Il film preferisce concentrarsi su Marie (un’eccellente Noémie Merlant), su un ritratto del ruolo della donna nella società del tempo e su un percorso di emancipazione. Ma le motivazioni profonde di Pierre sono troppo vaghe perché i sentimenti catturino lo spettatore. Il lungometraggio rimane quindi tra due acque, come esitante ai confini della sua audacia iniziale, oscillante tra il corpo e il cuore. Si aggiunga un'interpretazione piuttosto irregolare, qualche accelerazione narrativa di troppo, e avrete una miscela curiosa (la fine del XIX secolo è trattata con una relativa modernità, in particolare attraverso una musica new wave di Arnaud Rebotini) che ha le sue qualità, ma troppo poco omogenea per riuscire a coinvolgere.

Prodotto da Curiosa Films e coprodotto da Playtime, Curiosa è venduto da Memento Films International.

(Tradotto dal francese)

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