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FILM / RECENSIONI

Recensione: Bene ma non benissimo

di 

- Alla sua prima regia da solista, Francesco Mandelli abbandona la comicità scorretta del passato e sceglie di raccontare una storia tenera ed educativa di bullismo a lieto fine

Recensione: Bene ma non benissimo
Yan Shevchenko e Francesca Giordano in Bene ma non benissimo

Alla soglia dei 40 anni, e diventato padre di una bambina, Francesco Mandelli (debutto su MTV a 19 anni, 14 commedie da attore, autore e interprete de I soliti idioti [+leggi anche:
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– la fortunata e scorrettissima serie tv trasposta poi in due film per il grande schermo), voleva chiudere un ciclo e fare qualcosa di diverso. E in effetti, tutto ci si sarebbe aspettati dal suo esordio da solista dietro la macchina da presa (nel 2015 ha co-diretto La solita commedia - Inferno [+leggi anche:
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con il sodale Fabrizio Biggio) tranne che una favola sull’amicizia, una storia di bullismo a lieto fine, un film per ragazzi molto tenero, umano, esemplare. Accolto con calore all’ultima Festa del Cinema di Roma, nella sezione dedicata ai giovani Alice nella Città, Bene ma non benissimo [+leggi anche:
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arriva oggi nelle sale italiane e si presenta come un film piccolo ma di grande indipendenza: “Avevo deciso di smettere di preoccuparmi di cosa piace al pubblico e fare invece quello che piace a me” dice Mandelli. “Così, quando Fabio Troiano (che firma la sceneggiatura con Vincenzo Terracciano e Laura Sabatino, ndr) mi ha proposto di fare un film sul bullismo, non ho avuto dubbi”.

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La trama segue le vicende della simpatica e paffutella Candida (Francesca Giordano, già vista in La mafia uccide solo d’estate - La serie), una quindicenne orfana di madre che con il padre Salvo (Rosario Terranova), rimasto disoccupato, da un paesino della Sicilia è costretta a trasferirsi a Torino, dove c’è lavoro. Nella sua nuova scuola, viene presa di mira da un trio di bulli, gli stessi che tormentano un altro ragazzino della classe, Jacopo (Yan Shevchenko),soprannominato Tutankhamon perché non parla mai e sta sempre lì a disegnare mummie e geroglifici. Mentre Jacopo subisce le angherie dei suoi compagni senza reagire, Candida risponde a tono a ogni provocazione, con ironia e superiorità, spiazzando di volta in volta i suoi aguzzini. Candida e Jacopo diventano amici, ma questo loro legame non è ben visto dal padre di lui, Vittorio (Gioele Dix), ricco imprenditore che sospetta che la molto più modesta Candida sia interessata ai soldi di suo figlio. Anche Vittorio, a suo modo, è un bullo, ma la ragazza, con il suo spirito e la sua forza d’animo, darà una lezione di vita a tutti.

Il film affronta il soggetto con toni leggeri ma in modo serio, sfiorando anche altre tematiche come il lutto, lo sradicamento, la precarietà economica, la dualità nord/sud e ricchi/poveri. È un film per ragazzi, perciò non esente da semplificazioni, ma con vari punti di forza. Innanzitutto, non solo denuncia, ma dà una risposta al bullismo, suggerisce come comportarsi, indica una via per affrontarlo e neutralizzarlo. Poi ricorda ai più giovani una cosa molto importante: bisogna coltivare le amicizie, quelle vere, al di là di Facebook, perché quando si è bullizzati, avere anche un solo amico con cui parlare ti salva la vita. Infine, l’attrice protagonista: con la sua intelligenza, spontaneità e bellezza imperfetta, ci si affeziona subito a lei. Da segnalare, nel cast, anche Euridice Axen (Loro [+leggi anche:
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), nel ruolo della madre di Jacopo, altoborghese ma molto democratica, Maria Di Biase, in quelli della dolce e saggia madre di Candida (che le parla dall’aldilà in alcuni siparietti surreali), e il rapper torinese Shade, nei panni di se stesso, idolo di Candida, sicuro richiamo al cinema per frotte di fan.

Piccolo film con un grande messaggio, di quelli che faranno grandi tour nelle scuole, Bene ma non benissimo è prodotto da Viva Productions, realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte e con la collaborazione di FIP Film Investimenti Piemonte. Esce oggi, 4 aprile, nelle sale italiane con Europictures.

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