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VISIONS DU RÉEL 2019 Visions du Réel Industry

REPORT: Pitching du Réel 2019

di 

- Diamo uno sguardo da vicino ai progetti che sono stati premiati nella sezione principale del segmento industry di Visions du Réel

REPORT: Pitching du Réel 2019
(© Fabien Wulff-Georges)

Il principale raduno di documentari in Svizzera, e uno dei festival del documentario più longevi e apprezzati d'Europa, Visions du Réel, ha annunciato i vincitori delle sue varie sezioni di pitching la scorsa settimana. Mentre abbiamo già esplorato i vincitori di Docs in Progress, Rough Cut Lab e Opening Scenes Lab in questa news, di seguito descriviamo i progetti premiati nella sezione più attraente, Pitching du Réel, così come nella sezione laterale Perspectives d'un Doc per lungometraggi documentari svizzeri. Per una descrizione dettagliata di ciò in cui consiste ciascun premio, clicca qui.

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Premio Doc & Film International Distribution, Premio visions sud est

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 - Manuel Ambramovich (Argentina)
Il quarto lungometraggio del regista argentino Manuel Ambramovich (meglio conosciuto per i titoli del 2017 Light Years e Soldado, proiettati rispettivamente a Venezia e alla Berlinale) segue un giovane messicano che fa il salto dall'esibirsi in webcam a girare un vero film porno gay. Lalo usa ogni risorsa a sua disposizione mano a mano che la sua sessualità viene sempre più messa in scena. Il film prende la pornografia come punto di partenza per riflettere sulla costruzione dell'intimità come spettacolo, e come contesto in cui discutere del sesso in un mondo in cui ci si esibisce per gli altri in una realtà sempre connessa. Il film è prodotto da Gema Juàrez Allen, di Gema Films, con sede a Buenos Aires, e dovrebbe essere completato entro maggio 2020.

The Flats (Once We Were Terrorists) di Alessandra Celesia

Premio HEAD - GENÈVE Post-Production, Premio Marché du Film - Festival de Cannes

The Flats (Once We Were Terrorists) - Alessandra Celesia (Francia/Regno Unito/Irlanda/Italia)
New Lodge, una piccola area cattolica nel cuore di Belfast, ha pagato caro il conflitto nell'Irlanda del Nord. Più di venti anni dopo il cessate il fuoco, coloro che all'età di 15 anni erano salutati come "combattenti per la libertà" dell'IRA sono depressi, disillusi e disoccupati. Diverse generazioni di donne a New Lodge si impegnano per tenere a galla la comunità, mentre i giovani vogliono porre fine alla nostalgia per il passato tormentato e sognano sfilate di moda, amore e libertà. Il film è diretto da Alessandra Celesia (The Bookseller of Belfast, Italian Mirage) ed è coprodotto da Films de Force Majeure (Francia), Dumbworld (Regno Unito), Planet Korda (Irlanda) e Graffiti Doc (Italia). Dovrebbe essere rilasciato nel maggio 2021.

Meril by Victoria Verseau

Premio MFI Script2Film Workshop Project Development

Meril - Victoria Verseau (Svezia)
Il primo lungometraggio della regista-artista svedese Victoria Verseau è una docu-fiction sul processo di transizione e l'identità di genere. Victoria, Nami e Athena vanno in Thailandia per lavorare a un film basato sulle memorie di Victoria della sua amica Meril e sul luogo in cui è stata sottoposta a un intervento chirurgico di cambiamento di sesso sei anni prima. Meril è stata una grande fonte di supporto per lei durante questo processo. Insieme a Nami e Athena, che stanno per subire i loro rispettivi interventi, Victoria cerca di raccontare la sua esperienza dal momento della transizione. Il film è prodotto da Malin Hüber, della compagnia svedese HER Film, e dovrebbe essere pronto per la fine di febbraio 2021.

A Thousand Fires by Saeed Taji Farouky

Premio Dok Leipzig Talent Development

A Thousand Fires - Saeed Taji Farouky (Francia/Palestina)
Quarto lungometraggio del regista britannico di origini palestinesi Saeed Taji Farouky (il cui ultimo lavoro, Tell Spring Not to Come This Year [+leggi anche:
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intervista: Saeed Taji Farouky
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, ha vinto due premi alla Berlinale nel 2015), A Thousand Fires è una storia sul lato umano dell'industria petrolifera in Myanmar, dove i pozzi petroliferi sono scavati a mano, usando solo un motore diesel e qualche utensile. Migliaia di minatori affollano nuovi campi, guidati dalle voci degli ultimi ritrovamenti, creando così un'industria illegale, pericolosa e itinerante. Il film segue una di queste famiglie, dove marito e moglie, entrambi devoti buddisti, lavorano nei campi petroliferi per mandare a scuola il loro figlio più giovane. Ma a lui non interessa studiare; vuole fare il calciatore. Il film è una coproduzione tra Les Films du Balibari (Francia) e Odeh Films (Palestina), e dovrebbe uscire nell'ottobre 2020.

Dreamers by Stéphanie Barbey and Luc Peter

Premio Thessaloniki Documentary Festival

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- Stéphanie Barbey, Luc Peter (Svizzera)
I registi svizzeri Stéphanie Barbey e Luc Peter, le cui precedenti collaborazioni includono il titolo di Rotterdam del 2014 Broken Land [+leggi anche:
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e Magic Radio del 2007, girano un film su Carlos, un immigrato messicano che vive nei sobborghi di Chicago. Arrivato con la sua famiglia quando aveva nove anni, gli fu data l'immunità, la possibilità di essere educato come qualsiasi altro giovane americano e la garanzia che non sarebbe stato deportato. Ma non appena compie 18 anni, il mondo di Carlos viene messo sottosopra quando scopre che non ha il diritto di lavorare legalmente, studiare, guidare e persino ricevere assistenza medica. Peter produce attraverso Intermezzo Films e la data di uscita prevista è intorno a luglio 2020.

Cascadeuses by Elena Avdija

Premio RTS: Perspectives d'un Doc

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- Elena Avdija (Svizzera)
Il primo lungometraggio documentario di Elena Avdija è una serie di ritratti di stuntwomen in un mondo che cambia. Sebbene il movimento #MeToo abbia iniziato a modificare le cose, le rappresentazioni cinematografiche delle donne sono troppo radicate per subire una rapida evoluzione: i ruoli delle donne nei film d'azione sono per lo più di vittime. La cinepresa mette a fuoco tagli, mutilazioni sessuali, sangue e pianto. Ma chi porta il peso di questa violenza? Dietro i personaggi sullo schermo, chi è la persona che fisicamente si butta sotto una macchina per sfuggire a un killer? Con le riprese programmate per sei mesi nel 2019 a Parigi, Nyon e Kuala Lumpur, il film dovrebbe essere pronto per settembre 2020. Ursula Meier produce attraverso Bande à Part Films.

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(Tradotto dall'inglese)

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