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In Concorso - Pitons

di 

- La lettone Laila Pakalnina ci racconta una vicenda grottesca ispirata a un fatto vero: un pitone che semina il panico in una scuola

La formazione di documentarista ha segnato profondamente il lavoro di Laila Pakalnina, in concorso a Venezia con Pitons, suo secondo lungometraggio di fiction.
La regista lettone, diplomata all'Istituto di Cinematografia di Mosca, racconta una grottesca vicenda ispirata ad un fatto realmente accaduto, un incidente che scuote la tranquilla routine di una scuola, e che si aggrava quando un pitone, lasciato incustodito, si perde nell'edificio.
Al centro della storia, narrata con un originale umorismo baltico, due serpenti, uno vero ed uno metaforico (la direttrice della scuola).

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Molti movimenti di macchina, con lunghe inquadrature e frequenti carrelli, sono la cifra stilistica dell'autrice: "Il mondo intorno all'inquadratura è più ampio dell'immagine mostrata. Mi piace pensare alla vita che si svolge oltre, nel fuori campo".
Una scelta imposta anche dal budget, 400.000 euro, raccolto da Company Hargla, della stessa Pakalnina, e dal Centro Nazionale Lettone di Cinematografia: "Non ho trovato altro modo per produrlo, avevo a disposizione fondi per realizzare soltanto un piccolo progetto, e non potevo permettermi uno studio di produzione esterno" aggiunge la regista, "produrre in Lettonia è difficile, non si può usare il dolby, e si deve ricorrere continuamente ad attrezzature esterne. Per la post-produzione siamo andati a Praga, ma abbiamo dovuto accorciare i tempi, per non ridurre drasticamente i salari dei collaboratori".
"Fortunatamente", dice ridendo, "abbiamo avuto un sole splendente durante le riprese. E per questo molta della gente che vive in quella zona, di solito piovosa, si augura che torni ancora a lavorare lì!".

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