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BRIFF 2019

Recensione: Cavale

di 

- Virginie Gourmel rivisita il tema della fuga adolescenziale seguendo la folle corsa di tre ragazze in cerca di significato

Recensione: Cavale

Kathy, un'adolescente ombrosa e ribelle, ha una sola idea in mente: abbandonare la struttura psichiatrica in cui è stata rinchiusa. Scappa molto presto per ritrovare suo padre, l'unico che può liberarla da "questa prigione". Contro ogni attesa, le sue folli compagne di stanza, Nabila e Carole, si uniscono a questa fuga improvvisata. Ma nulla andrà come previsto...

Dopo Stagman e Aïe, due cortometraggi immersi in universi fantastici, Virginie Gourmel ha collaborato con Micha Wald (Voleurs de chevaux [+leggi anche:
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) che firma la sceneggiatura, per tracciare l'itinerario di Kathy, una ragazza fragile senza punti di riferimento, che cerca con ogni mezzo di riscrivere la sua storia. Sulla sua strada, incontra altre due solitudini, quelle di Nabila e Carole, ugualmente perse. Le tre fanno affidamento l’una sull’altra, ma in quale supporto possono sperare su basi così precarie?

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Nei suoi primi due film, Virginie Gourmel si interessava a mostri la cui deformità era visibile, un vampiro e un uomo-cervo, personaggi ai margini, diversi, traviati dalla vita. Con Cavale [+leggi anche:
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, selezionato nel Concorso nazionale del Brussels International Film Festival, la regista opera un cambiamento nel mondo reale mettendo in scena personaggi la cui mostruosità è tutta interiore: dei freak, giovani fuori di testa, pesantemente medicati, delle adolescenze agitate.

All'ospedale, Kathy si ribella, rifiuta le pillole, non vuole questa "protezione" decisa dal giudice. E le ragazze si interrogano sulla loro salute mentale. Una volta superate le mura dell'ospedale, il film si trasforma in un road movie. Un vero viaggio iniziatico per Kathy, Nabila e Carole. Nella modalità "Famiglia ti odio", le tre inseparabili ragazze scoprono l'amicizia, il tradimento, le prime emozioni, come un'adolescenza in accelerazione, fino allo sbandamento. Il trio si trasforma in un duetto quando Kathy incrocia il cammino del suo fratellino...

Il film, vissuto dal punto di vista delle adolescenti, è sostenuto da tre giovani attrici che fanno la loro prima apparizione sullo schermo: Lisa Viance, Yamina Zaghouani e Noa Pellizari. Se Cavale non reinventa il formato del road-movie, né quello del racconto di formazione, il film riesce a incarnare tramite qualche scena graziosa l'adolescenza al femminile. Filmando il rapporto con il corpo di tre ragazze prese in un turbine morale e ormonale, che cercano con energia e goffaggine di trovare risposte alle domande che le ossessionano, Virginie Gourmel offre un ritratto multiforme di questo periodo effimero, mettendo in discussione il nostro rapporto con la follia.

Alla fotografia, ritroviamo la giovane capo operatrice del momento, Juliette Van Dormael (Mon ange [+leggi anche:
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), che di recente ha firmato anche le immagini di Filles de Joie [+leggi anche:
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di Frédéric Fonteyne. Il lavoro sui colori in particolare e la cinegenia degli scenari portano un certo respiro alla fuga delle tre ragazze.

Cavale è prodotto da Artémis Production e coprodotto da Point Prod. Il film esce il 26 giugno in Belgio con Artébis.

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(Tradotto dal francese)

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