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LOCARNO 2019 Piazza Grande

Recensione: Instinct

di 

- Per il suo primo lungometraggio, la regista olandese Halina Reijn si addentra nella pericolosa zona grigia che separa il fantasma dalla realtà

Recensione: Instinct
Marwan Kenzari e Carice van Houten in Instinct

Già conosciuta internazionalmente come attrice cinematografica e teatrale, Halina Reijn passa dietro alla cinepresa per il suo primo lungometraggio Instinct [+leggi anche:
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intervista: Halina Reijn
scheda film
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(presentato in prima mondiale sulla Piazza Grande del Locarno Film Festival), un thriller psicologico teso e ambiguo che gioca con i nervi del pubblico. Halina Reijn affronta questa prima importante sfida senza freni inibitori, cosciente di trattare dei temi sensibili che la nostra società tende abilmente a schivare. Cosa ci spinge verso il lato oscuro dei nostri desideri malgrado il pericolo? Cosa significa “essere donna” in una società che preferisce addomesticare piuttosto che liberare? Halina Reijn solleva queste e altre importanti domande evitando però con cura le risposte.

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Malgrado la sua esperienza e competenza, una psicologa (Nicoline) specializzata in pazienti violenti si invaghisce di un molestatore (Idris) che ha in cura. Rinchiuso in un istituto di pena a causa di plurime aggressioni sessuali, Idris sembra riuscire a convincere tutti di essere cambiato ma Nicoline non ci crede fino in forndo. Idris fa di tutto per convincerla sperando di guadagnarne la fiducia. Questo giochetto perverso di manipolazione obbliga Nicoline a confrontarsi con i suoi propri desideri ma anche con le paure che sembrano seguirla come delle ombre opprimenti. Tra i due personaggi principali si sviluppa una relazione malsana ritmata da giochi di potere che li spingono pericolosamente verso il baratro. I ruoli si mescolano abilmente (chi manipola chi? Chi sta mentendo?) lasciando al pubblico il compito di decidere da che parte stare.

Difficile non temere il peggio quando si parla di un film che mette in scena il rapporto (spesso pseudo amoroso) tra paziente e psicologo tanto i tentativi sono stati spesso insoddisfacenti. Difficile anche non cadere nei cliché legati all’immagine del terapeuta, sorta di personaggio introverso e giudicante alle prese con i propri demoni (quante volte abbiamo sentito dire: “gli psicologi sono più pazzi dei loro pazienti!”). Insomma, per il suo primo lungometraggio Halina Reijn ha rischiato grosso ma ne è comunque uscita tutto sommato indenne.

Instinct è un film sul potere. Racconta di due persone che cercano di manipolarsi e dominarsi a vicenda. Così facendo finiscono in una situazione malsana dove riscoprono il bambino ferito che si trova dentro ognuno di noi”, ecco come la regista descrive in poche parole il suo film, opera ambiziosa che si addentra nel profondo della mente umana. Soggetto decisamente interessante e audace che avrebbe forse meritato di essere trattato con più chiarezza e immediatezza. Malgrado una messa in scena azzeccata e intrigante, quasi clinica nei decori scarni e nei dialoghi rarefatti, la relazione tra Nicoline e Idris manca a volte di spessore e potenza. Le scene d’intimità sono sparse qua e là in modo decisamente pertinente e regalano all’insieme un’aura ambigua necessaria ma mancano a volte di “sapore”. Halina Reijn ha osato, ma forse avrebbe dovuto farlo di più.

Instinct rimane comunque un film esteticamente affascinante che regala agli spettatori un incredibile duo di attori: Carice van Houten (The Game Of Thrones) nei panni di Nicoline e Marwan Kenzari (Aladdin di Guy Ritchie) che interpreta lo stupratore. Da sottolineare anche la costruzione psicologica dell’interessante protagonista del film, agli antipodi dei cliché legati a una presunta “femminilità”. Nicoline è una donna forte e ambigua che non si piega al ruolo che la società gli vorrebbe imporre. “Pensi che tutte le donne vogliano riprodursi?” risponde a Idris che gli chiede se alla sua età non voglia avere figli, come a ricordarci che nella vita esiste la libertà di scelta, anche per le donne.

Instinct è prodotto da Topkapi Films, Man Up Films e BNNVARA, e venduto all’estero da Films Boutique.

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