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VENEZIA 2019 Fuori concorso

Recensione: I diari di Angela. Noi due cineasti. Capitolo secondo

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- VENEZIA 2019: Yervant Gianikian ripercorre con filmati d’archivio il legame creativo e privato della coppia di cineasti avant-garde che il regista formava con Angela Ricci Lucchi

Recensione: I diari di Angela. Noi due cineasti. Capitolo secondo

Fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia la seconda parte del documentario che Yervant Gianikian ha dedicato ad Angela Ricci Lucchi, compagna di vita e d'arte scomparsa a 76 anni nel febbraio dell'anno scorso: I diari di Angela. Noi due cineasti. Capitolo secondo [+leggi anche:
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. Gianikian aveva portato a Venezia la prima parte di questo film, che ha avuto in seguito un lungo percorso nel circuito museale e festivaliero mondiale, dalla Viennale allo IFFR di Rotterdam, Doclisboa, Sevilla, BAFICI di Buenos Aires, Cinema du Réel di Parigi. Perché Yervant Gianikian, artista e architetto altoatesino di origini armene, e Angela Ricci Lucchi, regista e pittrice che ha studiato a Vienna con Oskar Kokoschka, sono stati cineasti internazionali che vivevano a Milano ma erano più conosciuti a Parigi, New York e Londra. Il loro cinema sperimentale, fin dagli esordi a metà degli anni Settanta, che è essenzialmente un lavoro di “riciclo” delle immagini, da film abbandonati, materiale perduto, secondo l'estetica del found foutage. Anticipatori di molte tendenze successive, i due artisti utilizzano le immagini del passato per costruire processi di conoscenza del contemporaneo,interrogandosi sul rapporto fra il cinema e la storia, in particolare indagando la violenza che ha attraversato il Novecento. "Artisti più che cineasti", insiste il critico Enrico Ghezzi nelle prime immagini del documentario, "che guardano ad uno spazio-mondo con precisione amorevole e spietata, senza false maschere di rigore".

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Partendo proprio dalle pagine dei diari tenuti da Angela, Yervant Gianikian ripercorre con filmati d’archivio i loro viaggi in occasione delle retrospettive, e al contempo il loro legame creativo e privato. Nel 1975 la coppia è a Londra ed Edimburgo, nel 1981 viene documentato il viaggio negli Stati Uniti. A New York li attende il regista, poeta e artista Jonas Mekas Le prime proiezioni - i "film profumati", Essence d'Absynthe - sono al Millennium. "Non molta gente, ma alcune domande alla fine", segna diligentemente Angela sul diario.  Poi la Binghamton University, quindi la coppia si sposta all'Università di Utica, poi Los Angeles e Pasadina, dove li accoglie la regista sperimentale Chick Strand, e poi San Francisco, El Paso, Minneapolis, Chicago. Yervant e Angela scattano foto e riprendono con una cinepresa super 8.  Anni dopo rieccoli a New York per una retrospettiva al MoMA, dove presentano Karagoez e Lombroso e incontrano altri artisti sperimentali come Adrian Mancia e Robert Breer. Nei viaggi successivi lei è in sedia a rotelle, ormai malata. "Al MoMA c'è tanta gente", scrive, "in sala c'è lo storico britannico Robert Lumley, vuol scrivere un libro su di noi".  Nel 2007 la coppia à a Gerusalemme, ad assistere al Venerdì Santo. "Caldo e fanatismo religioso" si appunta Angela.

I diari di Angela. Noi due cineasti. Capitolo secondo restituisce meravigliosamente  i due artisti dell'avant-garde cinematografica italiana e internazionale ma solo per chi già li conosce bene.  Nelle immagini si indovina soltanto il lavoro di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi di rifilmare gli stessi materiali filmici del passato, isolandone i dettagli, colorandoli, rallentando la velocità o moltiplicando il numero di fotogrammi. Ma il documentario, se non rivela l’essenza della loro missione artistica, rimane comunque un sublime atto d'amore. E artistico.

I diari di Angela è autoprodotto da Yervant Gianikian, con il supporto di MART - Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e di Rovereto e di Antonio Pezzano e con la collaborazione di Lucrezia Lerro. Gianikian cura anche la distribuzione internazionale.

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