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VENEZIA 2019 Giornate degli Autori

Recensione: Corpus Christi

di 

- VENEZIA 2019: Nel suo superbo nuovo film, Jan Komasa indaga le dinamiche sociali di una piccola comunità in cui arriva un nuovo sacerdote che nasconde la sua vera identità

Recensione: Corpus Christi
Bartosz Bielenia in Corpus Christi

Corpus Christi è uno dei film finalisti del Premio LUX del Pubblico 2021.

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, proiettato alle Giornate degli Autori della Mostra del cinema di Venezia, Jan Komasa esplora una piccola comunità polacca, osservando i suoi conflitti, la sua mentalità e la sua propensione ad essere influenzata da leader sia falsi che reali. Il più grande alleato del regista qui è il suo attore protagonista, Bartosz Bielenia, che lavora principalmente nell’ambito del teatro indipendente polacco. Bielenia scava in profondità nella psiche del suo personaggio e presenta la sua lotta interiore, tra un tic qui e là e uno sguardo dai suoi penetranti occhi blu. Il suo carisma sullo schermo è strabiliante. La storia perfettamente congegnata lascia molte domande sul perché le persone formino comunità e perché siano più che inclini a creare divisioni all'interno di questi gruppi.

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Il ventenne Daniel (Bielenia) ha più passato che futuro. Vive in un centro di detenzione minorile, sotto costante pressione e oppresso dalla minaccia che i suoi crimini tornino ad asfissiarlo. Il suo unico vero amico è un sacerdote fiero e di larghe vedute (Łukasz Simlat, visto in United States of Love [+leggi anche:
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). Se non fosse un giovane delinquente, Daniel avrebbe seguito le sue orme e sarebbe diventato uomo di chiesa. Il suo desiderio diventerà presto realtà, ma in modo inaspettato, e non senza ironia. Quando Daniel viene inviato dal centro di detenzione in un laboratorio in un remoto villaggio polacco, la sua fede cambia. Incontra una ragazza dallo spirito libero in una chiesa locale (Eliza Rycembel di Nina [+leggi anche:
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) e le dice che è un prete. Quello che inizialmente era uno scherzo diventa un lavoro: Daniel indossa la tonaca e comincia le sue prediche. Mentre la storia va avanti, viene a conoscenza di un tragico segreto che sta divorando la comunità come un cancro, si fa nuovi alleati e avversari, e affronta i suoi problemi. Viene voglia sia di pregare per lui che di assistere alla sua caduta.

La storia, basata su eventi reali e scritta da Mateusz Pacewicz, ha la struttura di un road movie emotivo e spirituale. Daniel realizza il suo desiderio, ma deve affrontarne le conseguenze. Mentre è impegnato a guidare il suo gregge, le sue bugie aumentano e la posta in gioco si fa sempre più alta. Tuttavia, non è mai chiaro se sia un uomo veramente riformato o solo un imbroglione a cui piace manipolare le persone.

Komasa, che in precedenza ha lavorato a un film di grande budget sull'insurrezione di Varsavia (Warsaw 44 [+leggi anche:
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), esplora qui i suoi temi preferiti: indagare le strutture sociali e lo scontro tra le classi, cercare un equivalente secolare della congregazione, la sfiducia nell’autorità e, ultimo ma non meno importante, l'empatia venata di disdegno che ha per gli emarginati. Il regista polacco mette anche in mostra i suoi punti forti in questo film: come al solito, ottiene prestazioni superbe dai suoi attori e, lavorando a stretto contatto con il suo DoP, Piotr Sobociński Jr. (Silent Night [+leggi anche:
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), aggiunge un altro livello narrativo alla storia: le inquadrature statiche e le varie sfumature di colori sono gli strumenti perfetti per presentare gli stati interiori dei personaggi. E' significativo che Corpus Christi e altri film polacchi recenti, tra cui Mug [+leggi anche:
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di Małgorzata Szumowska e Clergy [+leggi anche:
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di Wojciech Smarzowski, indaghino sulle dinamiche di piccoli gruppi, tentino di smantellare o criticare le strutture di potere, e mettano in discussione i "vecchi modi". Pare che non siano solo gli ordini religiosi a richiedere una confessione prima di passare alla fase successiva della vita.

Corpus Christi è prodotto dalla polacca Aurum Film, in coproduzione con Canal+ Polska, WFS Walter Film Studio e la francese Les Contes Modernes, mentre New Europe Film Sales gestisce i diritti mondiali.

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(Tradotto dall'inglese)

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